di Elisabetta Villaggio
Leggere un libro sta diventando qualcosa per pochi eletti. Due i motivi: in primis il fatto che gli italiani non siano mai stati accaniti lettori e in seconda istanza la crisi. Il settore editoria ha subito un bel contraccolpo tanto che si stima che le vendite di libri cartacei nel 2012 siano scese addirittura del 8% rispetto all’anno precedente. I grossi editori glissano sull’argomento e preferiscono non parlarne.
Al Salone Internazionale del Libro di Torino però i risultati contrastano con le tendenze.
Nonostante i timori per la crisi, gli ingressi sono aumentati del 4% rispetto al 2012, stabilendo un successo superiore a tutte le edizioni precedenti, e anche le vendite negli stand sono aumentate del 20%. Il dato rilevante è che il mercato è salvato dai libri per bambini che in questa prima parte del 2013 aumentano del 4% rispetto ad un calo del 4% del settore. E’ quanto emerge dall’indagine organizzata dall’Associazione Italiana Editori (Aie).
La rassegna internazionale
Anche il Festival Internazionale di Roma, alla Basilica di Massenzio fino al 3 luglio, testimonia il trend positivo. Quest’anno il festival, alla sua dodicesima edizione, è all’insegna del cambiamento e vuole avvicinare i giovani alla lettura. Un festival cosmopolita dove si ascolteranno diverse lingue, racconta Maria Ida Gaeta, direttrice della Casa delle Letterature dal 2000 e direttrice artistica del Festival che quest’anno ha rischiato di non aver luogo poiché le autorità sono ad un certo punto spartite nel nulla. Il Festival costa 400 mila euro, una cifra del tutto contenuta se ti tiene conto dell’importanza di questo evento internazionale che coinvolge scrittori e non solo di tutto il mondo. Cifra, insiste la curatrice, che non è mai lievitata dall’inizio ad oggi ed è assolutamente nei parametri delle manifestazioni di questo genere. Anzi, i grandi eventi della capitale costano molto di più.
Le prospettive
Il futuro? E’ l’online a segnare la maggiore crescita fra i canali di vendita del libro nel 2013, passando dal 5,5% del 2012 al 6,3% del 2013 (escluso Amazon). Il nuovo trend è dato dagli ebook che, non avendo costi di carta, stampa, distribuzione e librerie, sono decisamente più economici. Ma mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna il fenomeno ha già preso piede in Italia, come al solito, siamo un passo indietro anche se gli editori si sono affacciati in quella direzione. “All’interno di un quadro certamente negativo, aggrappiamoci al dato in controtendenza che ci arriva dal settore dei libri per ragazzi.
Lo si può anche leggere come un primo risultato positivo delle tante iniziative che hanno in questi anni posto al centro degli investimenti sulla lettura queste fasce d’età. E soprattutto ci auguriamo che questi nuovi lettori, che si avvicinano al libro fin dalla tenera età, riescano a mantenere quel rapporto anche per gli anni a venire, invertendo quell’avvilente dato che contraddistingue il nostro Paese, che vede ancora più della metà della popolazione totalmente estranea al libro” commenta il presidente di Aie Marco Polillo.