È un attacco sconsiderato e violento quello che la Lega sferra nei confronti di Giuseppe Busia. Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione si “è permesso” di muovere rilievi critici al Codice degli Appalti varato dal Consiglio dei ministri e che porta la firma del ministro e vicepremier leghista, Matteo Salvini. Anac ha paventato il rischio di voti di favore o appalti assegnati a familiari e amici.
Il presidente dell’Anac Busia ha osato criticare Salvini. Incredibile richiesta di dimissioni per i rilievi al Codice degli Appalti
L’Autorità che previene la corruzione in tutti gli ambiti amministrativi ha puntato il dito su quella che ritiene la principale ‘ombra’, ovvero il fatto che sotto i 150.000 euro “si dà mano libera, si dice di non consultare il mercato e di scegliere l’impresa che si vuole”. Il timore dell’Anac è che così “si prenderà l’impresa più vicina, quella che si conosce, non quella che si comporta meglio”.
Insomma, secondo Busia “sotto i 150.000 euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri”. Secondo l’Anac, quindi, ben venga il fare in fretta, purché questo non significhi perdere di vista il fare bene. E non è nemmeno del tutto un bene sburocratizzare troppo laddove la burocrazia fa invece bene il suo lavoro, ovvero “fa controlli per far bene, per rispettare i diritti e perché i soldi vanno spesi bene”. Apriti cielo. Ieri dal quartier generale della Lega sono partiti attacchi scomposti a Busia fino al punto di chiedergli di farsi da parte.
“Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini”
“Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile’’, dichiara Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega. Busia replica e questo poi provoca una parziale marcia indietro del partito di via Bellerio.
“Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità”, spiega Busia. “Verso i sindaci Anac nutre solo ammirazione”, ha aggiunto sottolineando poi che “controllabilità e trasparenza si possono conciliare” e che fare le gare per gli appalti “in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate”, e sono quelle “incapaci” a “provocare ritardi”.
Le perplessità del capo dell’Anticorruzione non cadono su considerazioni astratte
Le perplessità di Busia non cadono su considerazioni astratte. Il Sole 24 Ore ha rilevato come con il nuovo Codice degli appalti ben il 98,27% degli affidamenti nel campo dei lavori pubblici potrà essere assegnato in via fiduciaria o attraverso una procedura negoziata senza bando. E quindi senza una gara ben pubblicizzata e aperta a tutti. Si parla di un mercato di 18,9 miliardi all’anno che – scrive il quotidiano economico – “rischia di finire per sempre nella zona grigia delle commesse assegnate al riparo di una vera concorrenza”.
Fatto sta che le parole di Busia sui sindaci eroi comportano una parziale marcia indietro della Lega. “Grande soddisfazione e sollievo per l’evidente correzione di rotta del presidente Anac che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare”, rilevano fonti del ministero guidato da Salvini. I contatti tra Salvini e Busia “non sono mai venuti meno, nemmeno nelle ultime ore. Il ministro non si sottrae al confronto costruttivo per il bene del Paese e al fianco degli amministratori locali”.