Giorgia Meloni rischia di rimanere vittima delle sue stesse ambiguità. Le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue, iniziate martedì al Senato e proseguite ieri alla Camera, hanno evitato di evidenziare le crepe nella maggioranza, che ha fatto sintesi in una risoluzione in cui il piano “ReArm Europe” non compare mai.
Eppure quel piano il partito di Meloni, Fratelli d’Italia, lo ha votato a Strasburgo giorni fa assieme a Forza Italia, mentre la Lega lo ha bocciato. Oggi e domani sarà sul tavolo del Consiglio europeo.
Ma Meloni arriva al summit con una risoluzione che permette alla Lega di tenere fede al suo no al piano di riarmo di Ursula von der Leyen.
La Lega commissaria Meloni: nessun mandato a dire sì al piano di riarmo Ue
“Ringrazio i colleghi delle opposizioni, ho molto apprezzato l’esercizio lessicale retorico con cui hanno cercato di evidenziare le differenze di posizionamento nel centrodestra…La Lega ha la piena fiducia nella presidente Giorgia Meloni, che siamo sicuri domani (oggi, ndr) farà valere i nostri interessi nelle trattative”, dichiara il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, nelle dichiarazioni di voto.
Ovvero? Molinari lo ha spiegato ancora più chiaramente prima in un’intervista a 24 Mattino su Radio 24. “Non sono così convinto – dice – che il piano venga approvato, per due ragioni. La prima è che il Parlamento olandese si è già chiamato fuori perché è stata votata una mozione che prevede il cosiddetto ‘opting out’ in caso in cui la Commissione Europa autorizzi nuovo debito e Rearm EU è proprio autorizzazione di nuovo debito, quindi abbiamo già un Paese che si chiama fuori. La Germania si è fatta la sua modifica costituzionale fregandosene delle regole europee, fregandosene del Rearm Eu, e l’Italia non approverà una risoluzione che dà a Meloni il mandato di approvare il Rearm EU. La risoluzione parlerà della proposta di Giorgetti all’Ecofin e parlerà della volontà dell’Italia con i propri tempi di aumentare la propria difesa in linea con gli impegni del Paese con la Nato”.
Ancora più esplicito il suo leader. “Giorgia Meloni ha un mandato per difendere l’interesse nazionale italiano. Non penso che quello di cui sta parlando qualcuno a Bruxelles corrisponda all’interesse nazionale italiano, e neanche all’interesse dei cittadini europei. Non so a nome di chi parlino Ursula von der Leyen, Kaja Kallas. Sembra quasi che qualcuno in Europa voglia boicottare il processo di pace virtuosamente ricominciato da Trump”, ha detto il leader della Lega, ministro e vicepremier, Matteo Salvini da Bruxelles.
“La Lega ha sostanzialmente commissariato Meloni”, chiosa la segretaria Pd, Elly Schlein.