Quella che si combatte in Ucraina è destinata a diventare una guerra mondiale e ci siamo dentro fino al collo. Noi, ossia la Nato e gli Usa, mettiamo i soldi, le armi, i satelliti e tutto il resto, come gli aerei Awacs che partono da Sigonella per segnalare agli ucraini i movimenti di truppe, navi e aerei russi. Pare sia stato un Awacs a guidare il missile che ha affondato la nave russa. Più in guerra di così non si può. Sul campo per ora combattano i soli ucraini, poi si vedrà.
La guerra in Ucraina è destinata a diventare un conflitto mondiale e ci siamo dentro fino al collo
Abbiamo sequestrato i fondi della Banca centrale russa e i beni degli oligarchi, privati cittadini rei solo di essere russi. Abbiamo posto l’embargo su commerci, industrie, banche, sport e cultura. Questi atti sono legali solo tra Paesi in guerra. Ergo, siamo in guerra, e Putin ha ragione quando dice “l’Occidente vuole distruggerci”.
Quello è il piano americano, in effetti. Ma Usa e Uk giocano una partita per l’egemonia anglosassone sul mondo. Noi europei invece a che miriamo? Qualunque sia l’esito, anche se la Russia fosse sgominata (e non lo sarà), abbiamo solo da perdere in tutti i campi. Perché dunque agevoliamo questa follia? Che piano abbiamo? Nessuno.
La verità è che siamo in mano a una generazione di leader europei incapaci: una tribù di trogloditi che stanno alla Storia come i Lego stanno alle opere di Michelangelo. Quando scoppia una guerra tra due Paesi, buon senso vuole che ci si tenga a distanza e si provi a mediare.
Invece l’Europa si è schierata toto corde contro la Russia, potenza atomica fornitrice anche di gas per noi vitale, e a favore dell’Ucraina che, con tutto il rispetto, è una dependance del sottogoverno Usa, fino a ieri terra di oligarchi neonazi, ma adesso spacciata come faro di democrazia. Sono impazziti tutti. C’è solo Conte che, nell’ostilità generale, chiede di moderare l’invio di armi e negoziare. Nessun altro parla di pace.
Il Pil crolla. L’euro è ai minimi da 20 anni contro il dollaro e continua a precipitare. Il potere d’acquisto, in due mesi, è sceso del 5%. L’inflazione, già alta per vari motivi, ha spiccato un balzo coi costi energetici quintuplicati. Kiev ha presentato l’onorario: vuole sette miliardi di euro al mese. Glieli daremo, perché “dobbiamo difendere la democrazia”, quella che prima dovevamo “esportare”.
Ma quando finiremo di credere alle favole? Eppure l’Europa avrebbe modo di imporre un negoziato, per esempio fermando il flusso di armi in cambio di una tregua. Certo, a condurre le trattative non possono essere persone senza peso come von der Leyen o Charles Michel. Si chiami la Merkel, allora, o altri.
E invece nessuno progetta nulla, mentre i leader europei danzano ebbri attorno al vitello d’oro e annunciano raffiche di sanzioni, che faranno più male a noi che ai russi. È gente che ha perso il senno. In due parole, siamo in una tragedia di idioti causata da idioti. Il governo italiano è ancora più colpevole, perché ha reciso una relazione speciale con Mosca che durava da 70 anni.