Se la guerra in Ucraina e quello in Medio Oriente tengono in apprensione il mondo intero, a stappare lo champagne sono le aziende che si occupano di forniture militari. Stando all’ultimo rapporto dell’Area Studi di Mediobanca, la spesa globale per la Difesa ha toccato il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari nel 2023, corrispondente al 2,3 per cento del Pil mondiale.
Dati alla mano, si parla della mostruosa cifra di ben 6,7 miliardi di dollari al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente quantificato al 6,8 per cento. Si tratta, senza mezzi termini, del più grande aumento registrato dal lontano 2009.
La guerra in Ucraina e Medio Oriente fa ricchi i big delle armi
A spingere il settore, come è facilmente intuibile, è soprattutto il conflitto in Ucraina e, seppur in misura minore, quello mediorientale. Dal rapporto di Mediobanca, che ha esaminato i conti annuali di oltre 330 multinazionali industriali mondiali e che ha predisposto un focus sulle trenta maggiori realtà della Difesa, ossia quelle aziende che hanno registrato ricavi superiori a 1,5 miliardi di euro, emerge che i maggiori beneficiari di questo fiume di denaro sono quindici industrie belliche degli Stati Uniti, dieci con sede nell’Unione Europea e altre cinque in Asia.
Dal documento emerge anche che la spesa mondiale per la difesa pro-capite è la più alta dal 1990, raggiungendo i 306 dollari a persona, pari a 0,8 centesimi di dollaro al giorno. Inoltre, dal rapporto emerge che i cittadini che spendono di più per sostenere la Difesa del proprio Paese sono quelli del Qatar con 15,7 dollari pro capite al giorno nel 2023, seguiti da Israele con 8,2 dollari e dagli Stati Uniti con 7,4 dollari. Per quanto riguarda l’Italia, la cifra pro capite per la Difesa si assesta sugli 1,7 dollari al giorno.
Può sembrare una cifra irrisoria, ma così non è perché, sempre secondo Mediobanca, la media mondiale si assesta a 0,8 centesimi al giorno. In particolare, il documento spiega che nel 2023 l’Italia ha speso la bellezza di “35,5 miliardi di euro per la Difesa, pari a 97 milioni al giorno”, con un dato che sembra destinato a crescere. Infatti, per il 2024, l’incremento atteso è del +5,5 per cento.
La graduatoria di chi spende di più per la guerra
Nel focus di Mediobanca viene anche stilata la classifica globale, Paese per Paese, delle spese per la Difesa in valori assoluti. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti di Joe Biden che con la cifra shock di 916 miliardi di dollari coprono il 37,5 per cento del totale, al secondo posto la Cina di Xi Jinping che sta aumentando esponenzialmente le proprie spese in armamenti e che al momento detiene il 12,1 per cento della spesa globale per un totale di 296 miliardi. Al terzo posto, ma molto distaccata, c’è la Russia di Vladimir Putin che detiene il 4,5 per cento della spesa globale, seguita dall’India con il 3,4 per cento, e dall’Arabia Saudita con il 3,1 per cento.
In questa graduatoria, l’Italia si piazza al dodicesimo posto, con l’1,5 per cento della spesa mondiale. A fondo classifica, invece, troviamo Costa Rica, Islanda e Panama che non sostengono alcuna spesa per la Difesa. Guardando la classifica che mette in relazione l’incidenza sul Pil della spesa in armamenti, a dominare è l’Ucraina con il 36,7 per cento. Un dato in forte crescita, quello registrato dall’ex repubblica sovietica guidata da Volodymyr Zelensky impegnata da oltre due anni nella guerra con la Russia, che nel 2022 si assestava al 25,9 per cento mentre nel 2021 era ferma al 3,2 per cento.