dalla Redazione
Venti di guerra in Crimea. Dopo l’escalation diplomatica e le grandi manovre, ora arriva la prima vittima di questo conflitto. L’Ucraina dà ordine alle proprie truppe, barricate nelle basi, di “sparare a vista” contro chiunque tenti di entrare. Ovvero i militari russi. La tensione è alle stelle, e si spara davvero. Davanti a una base ucraina nella periferia di Simferopoli ci sono – affermano fonti di Kiev – almeno un morto e due feriti. E nel comando della Marina, in viale Karl Marx, a due passi dal Parlamento secessionista della Crimea, i soldati si preparano a una notte da incubo, scommettendo che i russi entreranno. Due giorni fa davanti alla base sono apparsi i blindati della Flotta del Mar Nero, con militari a volto coperto e pesantemente armati che hanno circondato la struttura, dove i filo-Kiev rifiutano di ammainare la bandiera e consegnare le armi. “Siamo in stato di allerta dopo quello che e’ successo nell’altra base a Simferopoli: abbiamo ordine di sparare a vista su chiunque tenti di entrare qui”, ha detto all’Ansa il tenente colonnello Igor Mamciur, via telefono, dall’interno del Comando. La giornata si e’ aperta con il tripudio per Vladimir Putin: “A Sebastopoli ci sono tante brave persone e marinai, siamo noi che li vogliamo parte della Russia e non solo loro che vogliono esserlo”, ha detto il presidente alla Duma russa, in un discorso trasmesso in diretta in piazza Nahimov, a Sebastopoli. Parole che hanno commosso i veterani e le signore anziane, scatenando invece l’eccitazione dei più giovani. Sulla banchina dove sfilano i gommoni dei Marines russi è tutto uno sventolio di bandiere e tricolori russi.
Il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, in una riunione d’emergenza con il suo governo, ha detto il conflitto con la Russia “sta passando dalla fase politica a quella militare”. “I soldati russi hanno cominciato a sparare contro i militari ucraini, e questo e’ un crimine di guerra”, ha detto. La Russia è stata ‘sospesa’ dal G8; e i Paesi del G7 hanno deciso di incontrarsi la settimana prossima a margine del Summit nucleare a L’Aja per discutere le misure da prendere contro la
Russia. I leader dei Sette paesi piu’ industrializzati del mondo (Usa, Canada, Giappone, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna a cui si aggiungerà l’Unione Europea) denunceranno nella città olandese la ‘violazione’ della sovranità
ucraina da parte di Mosca dopo aver sospeso i preparativi del summit del G8 di Sochi a giugno. Queste le tappe principali di una giornata convulsa.