Il prezzo dei cereali aumenta perché la Russia non ha rinnovato l’accordo sul grano ucraino. Non capisco cosa ci guadagni Mosca.
Aldo Ortona
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Gentile lettore, qui c’è molta disinformazione. Tutti i giornali parlano di “ricatto russo sul grano”. In realtà pare ci sia una truffa ai danni di Mosca. L’accordo del Mar Nero, firmato un anno fa in Turchia, prevedeva che la Russia lasciasse passare le navi con grano ucraino e in cambio l’Occidente rimuovesse le sanzioni su grano e fertilizzanti russi. Ebbene, le sanzioni sono state rimosse, però non è stato attuato il previsto ripristino dello Swift bancario per la Banca dell’Agricoltura, la Rosselkhozbank. Essendo scollegate anche tutte le altre banche russe, è impossibile per molti Paesi pagare i prodotti di Mosca. Una beffa. Inoltre l’oleodotto Togliatti-Odessa per trasportare ammoniaca russa, essenziale per i fertilizzanti, è inservibile: sabotato, secondo Mosca; casualmente danneggiato, secondo Kiev. La Russia dice che rinnoverà l’accordo se sarà ripristinato l’accesso bancario, ma non prima, e che è pronta a fornire grano gratis all’Africa. Però per la stampa è la Russia che “affama il mondo”, non Ue e Usa. Bufala nella bufala: il sito web del Consiglio europeo sostiene che il 64% del grano ucraino è andato al Terzo Mondo. L’Onu invece afferma che solo l’8% sia arrivato ai Paesi poveri e anche l’Oxfam, la grande rete di Ong con sede in Kenya, ha sbugiardato l’Ue, mostrando che appena il 3% ha raggiunto i Paesi bisognosi, mentre l’80% l’hanno accaparrato Europa e Cina, anche per riesportare e speculare sui prezzi. Giudichi lei.
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