Dopo settimane di tensioni, la Germania si piega alla richiesta degli Stati Uniti di fornire carri armati di ultima generazione alle forze armate di Volodymr Zelensky.
Il governo tedesco ha spiegato che “non ostacolerà” l’invio dei famigerati Leopard, tank fabbricati a Berlino, da parte della Polonia. A dirlo, in un’intervista alla tv francese Lci, è il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, secondo cui “se ci facessero una richiesta in tal senso, non ci opporremmo”.
La Germania invia i Leopard e Mosca minaccia l’occidente
Una decisione che allontana ancora di più la pace e che è stata subito criticata dal Cremlino secondo cui questa fornitura di armi occidentali all’Ucraina “porterà a una catastrofe globale”.
Il rischio, come spiegano da Mosca, è che con le scelte , giudicate scellerate, di Stati Uniti ed Europa non potranno che culminare in una “terribile guerra” con “un’azione militare completamente diversa da quella odierna, quando gli attacchi vengono effettuati esclusivamente sulle infrastrutture militari e critiche utilizzate dal regime di Kiev”.
Leggi anche: Ucraina, a Ramstein si parla solo di armi e guerra.
L’Unione europea non si fa spaventare
Sulla fornitura di carri armati all’Ucraina il dibattito nell’Ue è ancora piuttosto acceso. Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrel, una decisione definitiva non è stata ancora presa perché sul punto esistono “opinioni diverse” tra gli Stati membri.
“Oggi non prenderemo nessuna decisione sulla nuova tranche di aiuti militari all’Ucraina nel quadro dello European Peace Facility, ma spero di raggiungere un’intesa politica” ha concluso Borrell anticipando uno dei nodi principali del consiglio affari esteri di Bruxelles che si terrà in giornata.
Forniture militari che, anche dovendo mancare l’unanimità, si faranno in ogni caso. A farlo capire in un’intervista a Repubblica il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui tra le autorità di Kiev “c’è la consapevolezza di un possibile massiccio contrattacco da parte della Russia” e per questo motivo bisogna dare loro risposte in termini di “fornitura di attrezzature militari ed addestramento”, mantenendo allo stesso tempo le sanzioni contro Mosca.