di Cinzia Meoni
Uno o due giorni di ossigeno, prima della sentenza Mediaset della Corte di Cassazione attesa al più tardi per domani. Ma tanto è bastato ieri all’universo Fininvest per brindare a piazza Affari. Per la finanziaria dei Berlusconi, però, sarà una lunga estate calda che è destinata a concludersi con l’incubo di sempre: la sentenza di Cassazione sul Lodo Mondadori che potrebbe lasciare vuote le casse della holding (condannata in appello a pagare a Cir 564,2 milioni). Il procedimento relativo alla cessione dei diritti tv, da cui potrebbe dipendere anche il destino dell’attuale legislatura, vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, leader del Pdl e fondatore dell’impero di Fininvest, condannato in appello a 4 anni di reclusione e all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
Una condanna del fondatore dell’impero, quanto meno a livello di immagine, potrebbe penalizzare le società controllate nonostante il fatto che, ormai da vent’anni, le stesse siano in mano ai manager. Ma almeno per altre 24 ore la finanziaria della famiglia Berlusconi può tirare il fiato. E in Borsa hanno festeggiato proprio tutte. Mediaset ha chiuso la seduta a 3,35 euro in rialzo del 3,2%, Mondadori a 0,98 euro (+5,6%), Mediolanum a 5,65 euro (+2,6%), MolMed a 0,44 euro (+0,3%). Nella holding, infatti, oltre a Mediaset (partecipata al 41,29% del capitale) e Mondadori (controllata con il 53% del capitale), società per cui il legame con la famiglia Berlusconi è maggiormente avvertito dal mercato (e quindi più sensibili generalmente alle diverse vicende politiche del Paese), confluiscono molte altre realtà quotate e non. Talvolta come per Mediolanun (partecipata al 35%), l’immagine dell’altro socio e fondatore, Ennio Doris, è talmente forte da affievolire persino la presenza del Cavaliere nell’immaginario collettivo. In altri casi, come per MolMed (23,95% del capitale), società di biotecnologie mediche, proprio al legame con i Berlusconi nessuno fa caso.
A Fininvest fa poi capo anche una partecipazione in Mediobanca (il 2,06% del capitale) che è valsa alla finanziaria il biglietto di ingresso nel cda del salotto buono di Piazza Affari nel 2007. Al di fuori di Palazzo Mezzanotte Fininvest controlla il Teatro Manzoni di Milano e il Milan. La finanziaria ha chiuso il 2012 (l’ultimo bilancio pubblico) con un giro d’affari di 5,15 miliardi (-11%)e soprattutto con una perdita netta di 285 milioni di euro (dall’utile di 7,5 milioni registrato nel 2011).