La furia di Erdogan si abbatte anche su Hakan Sukur. L’ex attaccante di Inter, Parma e Torino finisce nelle maglie della repressione in Turchia. La procura ha ordinato l’arresto dell’ex attaccante della nazionale turca, con l’accusa di “appartenenza a gruppo terroristico armato”. Si fa riferimento alla rete del predicatore Fethullah Gulen, considerato il regista del fallito golpe del 15 luglio.
Sukur, 44 anni, che una volta appese le scarpe al chiodo (2008) si diede alla politica, ha lasciato il Paese nel dicembre del 2015 per trasferirsi in California con la sua famiglia dopo l’apertura di un procedimento a suo carico per “insulti” a Recep Tayyip Erdogan. Nel 2011, infatti, Sukur fu eletto deputato in Parlamento nelle fila del partito Akp, appunto quello di Erdogan, ma si dimise nel 2013, dopo un’inchiesta per corruzione che riguardava proprio l’attuale presidente e i suoi collaboratori più stretti, schierandosi con Gülen.
Senza ombra di dubbio, Sukur è il calciatore più noto della storia turca. Perlomeno per quel che riguarda il nostro calcio, nonostante la sua sia stata una carriera non brillante nel nostro Paese. Nel 1995 veste la maglia del Torino dove non lascia il segno, per poi tornare in Italia con l’Inter (24 presenze e 5 reti) e l’anno successivo passa al Parma (15 presenze, 3 reti). Miglior realizzatore di tutti i tempi della nazionale turca (51 gol in 112 partite), Sukur detiene un primato particolare: realizzò nel gol più veloce segnato in un Mondiale. Nel 2002 in Corea del Sud, infatti, segnò dopo 10,8 secondi, proprio contro i padroni di casa. In quel mondiale, la Turchia arrivò terza battendo in finale (terzo e quarto posto) proprio la Corea.