Sono giorni di restrizioni. Dobbiamo stare a casa per sconfiggere il Coronavirus. È nato addirittura un hashtag (#iorestoacasa) per ricordarlo a chiunque. Finanche funzioni religiose come matrimoni e funerali sono vietati. E se per i primi, visto il periodo, si può soprassedere, per i secondi non è cosa da poco vista la mole di decessi e, dunque, di familiari che non possono dare l’ultimo saluto ai propri cari. C’è però chi ritiene che le regole possano essere infrante, specie se davanti a telecamere e giornalisti, specie se si tratta di presenziare a un evento durante il quale prendersi meriti non-si-sa-bene-di-cosa.
Siamo in Lombardia, proprio nella regione maggiormente colpita dall’epidemia. Qui due giorni fa il governatore Attilio Fontana, insieme ovviamente all’assessore alla Sanità Giulio Gallera, ha inaugurato il nuovo ospedale alla fiera di Milano. Ma l’unica vera “fiera” è stata quella dell’idiozia con una calca di persone tra politici, dipendenti e presenzialisti vari che si è radunata – per carità: tutti muniti di mascherine – per l’occasione e, già che ci siamo, per comparire dinanzi alle telecamere.
SOTTO I RIFLETTORI. Basta d’altronde reperire in rete i tanti video dei servizi telegiornalistici per capire cosa sia accaduto: una calca di persone dietro Fontana che rilasciava una dichiarazioni dietro l’altra. Ed ecco che la frittata irrimediabilmente è fatta: che credibilità – ci si chiede – può avere chi ordina ai propri concittadini di non uscire di casa, se poi partecipa ad assembramenti (seppure per una causa più che nobile) in pompa magna? Viene il dubbio – più che legittimo! – che allora anche la querelle scoppiata ieri tra Fontana e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in merito alla possibilità di passeggiare per i bambini con i propri genitori sia strumentale e abbia fini meramente politici: che senso ha negare questa possibilità se poi si ritiene la necessità di apparire sotto i riflettori prioritaria rispetto alla salute pubblica?
APERITIVI E POLEMICHE. Domande, queste, che a quanto pare in tanti si sono posti. “Se esci da solo per prendere una veloce boccata d’aria dopo intere giornate chiuso in casa sei un pericoloso untore, ma se organizzi una conferenza stampa affollatissima va tutto bene”, scrive un utente su Twitter. E dello stesso avviso è anche il consigliere regionale M5S Gregorio Mammì: “Le istituzioni devono sempre dare il buon esempio a testa bassa e con coerenza devono rispettare le norme, invece, abbiamo assistito all’inaugurazione in pompa magna del nuovo ospedale, con assembramenti di decine di persone fra politici e giornalisti”. Inspiegabile. L’unica spiegazione – continua Mammì – è “la richiesta di miracoli. In effetti è possibile che il Presidente Fontana e l’assessore Gallera abbiano deciso di concentrare tutte le forze, anche quelle religiose, in un unico luogo per la moltiplicazione dei posti letto”.
Già perché al di là dell’inopportunità della conferenza stampa, c’è anche il dato politico: “Dopo aver annunciato 500 posti letto in 6 giorni, ad oggi non si sa quanti posti letto siano terminati, pare da 8 a 24”, spiega ancora Mammì. Ci si ragionerà verosimilmente nei prossimi giorni. Nel frattempo meglio radunarsi in barba alle direttive. “Chiediamo un po’ di attenzione all’assessore Gallera – conclude Mammì – che la smetta di attaccare il Governo in dirette tv quando poi ieri ci mancava poco che servisse alla stampa l’aperitivo. I nostri cittadini meritano coerenza”. E un pizzico in più di correttezza.