Lo sapevamo e infatti sta accadendo. La febbre delle consultazioni per le riforme scatena l’egomania dei dirigenti politici, pronti a credersi nuovi padri costituenti. Non sarà l’ultimo il leader di Azione Carlo Calenda che vorrebbe essere il nuovo sensale dell’opposizione.
Il leader di Azione Calenda vorrebbe fare il perno dell’opposizione. Solo che non lo ascoltano nemmeno nel suo gruppo parlamentare
“Se parli e ti confronti con la maggioranza stando all’opposizione, tanto più devi confrontarti anche con le opposizioni. È per questo che sentirò le altre opposizioni oggi”, ha spiegato Calenda ospite di Agorà a Rai3. Solo che per ergersi a mediatore di un campo preso a cannonate fino a qualche minuto prima servirebbe un’invidiabile autorevolezza e Calenda non fa in tempo a illustrare i suoi propositi che viene stoppato dai suoi ex amici di Italia Viva (con cui comunque condivide i gruppi parlamentari per non perdere i contributi pubblici).
Maria Elena Boschi di Italia Viva precisa che l’iniziativa di Calenda sia del tutto personale, senza nessun collegamento con i renziani. Lui placcato spiega che “è vero, siamo due partiti separati, ho dovuto prendere atto che non c’era la volontà di fare un partito unico. Penso che se ti confronti con la maggioranza stando all’opposizione tanto più ti devi confrontare con le opposizioni, sennò tanto vale che entri in maggioranza”.
Passa qualche minuto e nel dibattito del fu Terzo polo interviene la presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato (quindi anche di Calenda) a definire “poco dignitoso l’avvicinamento tra Conte e Calenda o Calenda e Schlein”: “noi siamo fedeli alla linea di chi ha votato per il terzo polo: elezione diretta del premier e superamento del bicameralismo. Se Calenda ha cambiato idea anche su questo è un problema suo”, dice Paita.
La giornata del cosiddetto ex Terzo polo era iniziata con l’attacco dalle pagine de Il Riformista (diretto da Matteo Renzi) contro Calenda dell’ex sindaco di Milano. Albertini ospite in un talk show su Rete 3 ha raccontato di una telefonata ricevuta da Carlo Calenda, nella quale non avrebbe risparmiato critiche a Matteo Renzi. Il quotidiano di Renzi titola “Gabriele Albertini smaschera Calenda: “Biasimi e affondi sin dal primo giorno su Renzi”.
Ricapitolando: dopo essersi costruito un’identità politica sparando contro Conte e Schlein oggi Calenda li ha convocati per un the per proporsi come perno dell’opposizione mentre i suoi compagni di Parlamento ne prendono le distanze. Non male come inizio, dai.