La partita della destra al Parlamento europeo passa per Roma e per l’incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il premier ungherese, Viktor Orban. Eppure il confronto di oggi a Palazzo Chigi non dovrebbe portare all’ingresso di Orban nell’Ecr, il partito dei Conservatori guidato da Meloni.
Mentre I due leader si incontrano, infatti, l’ipotesi che prende piede a Bruxelles è quella della nascita di due nuovi gruppi di destra, entrambi vicini alla Russia di Vladimir Putin. Il primo gruppo sarebbe capitanato proprio da Orban, che ha eletto con il suo partito Fidesz 11 eurodeputati. Un accordo che sembra quindi escludere l’ingresso di Orban nell’Ecr, molto difficile considerando le posizioni atlantiste e anti-Mosca dei Conservatori europei.
I nuovi gruppi di destra all’Europarlamento
Secondo quanto riporta Repubblica, Orban vorrebbe formare un nuovo gruppo con un partito sloveno, uno bulgaro, quello del primo ministro slovacco Fico e anche quello dell’ex premier ceco Babis. Ma a Bruxelles nascerebbe anche un altro gruppo, il cui perno sarebbero i tedeschi dell’Afd espulsi dal gruppo Id di Le Pen e Salvini. Vorrebbero chiamarsi Sovranisti.
Afd ha 15 eletti e punta a strappare il partito bulgaro a Orban, ma cerca anche altri esponenti rumeni, spagnoli, polacchi, slovacchi e ungheresi. Tutto ciò, però, va a scapito dell’idea di un super gruppo di destra al Parlamento europeo che era sostenuta da Meloni.
L’incontro tra Meloni e Orban
L’incontro tra Meloni e il premier ungherese arriva prima dell’inizio del semestre di presidenza di turno del Consiglio Ue da parte di Budapest, che inizierà il primo luglio. Intanto Meloni continua a portare avanti le trattative su due tavoli: da una parte con Ursula von der Leyen e dall’altra con la destra di Orban.
La presidente del Consiglio vorrebbe convincere Orban a prendere tempo sulle nomine Ue, magari spostando la decisione finale a dopo il voto francese, nella speranza che la destra conti di più grazie a un’eventuale vittoria di Le Pen. Meloni, comunque, tornerà a chiedere l’ingresso di Orban nell’Ecr, ma chiedendo garanzie sulla posizione atlantista che Budapest non sembra voler dare.
La mossa di Meloni, in ogni caso, potrebbe essere solo tattica: farsi vedere vicina a Orban per provare a strappare qualcosa in più nelle nomine Ue nel Consiglio europeo di questa settimana. Attualmente la presidente del Consiglio sembra puntare alla vicepresidenza della Commissione con una delega al Pnrr da affidare a Raffaele Fitto. Impresa non facile, ma che se raggiunta potrebbe portare Meloni ad accettare il sostegno a von der Leyen.