“La destra ha affossato la legge per parlare di prevenzione e sicurezza sul lavoro a scuola, così non si risolve nulla”: l’intervista al senatore M5S, Pirondini

Morti sul lavoro, parla il senatore M5S Luca Pirondini: "Il governo ha affossato la legge per parlare di prevenzione a scuola".

“La destra ha affossato la legge per parlare di prevenzione e sicurezza sul lavoro a scuola, così non si risolve nulla”: l’intervista al senatore M5S, Pirondini

Luca Pirondini, senatore del Movimento 5 Stelle, lo scorso anno è stata depositata una proposta di legge di cui è primo firmatario e che prevede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Di cosa si tratta?
“Questa iniziativa parte da un presupposto: ogni anno, in Italia, muoiono sul lavoro oltre mille persone. Sono state 1.041 nel 2023 aumentando a 1.090 nel 2024. Ieri, nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, un operaio è deceduto in una cava di marmo in provincia di Massa Carrara; nei primi due mesi di quest’anno hanno perso la vita 138 lavoratori rispetto ai 119 di dodici mesi fa e sono cresciute anche le denunce di malattie professionali. Davanti a questi numeri, impietosi, crediamo sia giunto il momento di predisporre un sistema sanzionatorio che punisca quei datori di lavoro che, violando deliberatamente gli obblighi di legge al fine di ridurre i costi e aumentare il profitto, provocano per colpa infortuni mortali e lesioni ai loro dipendenti. Un intervento che, al contempo, va a beneficio di tutte quelle aziende oneste che invece li rispettano. Il ddl prevede, fra le altre cose, un innalzamento delle pene in caso di inottemperanza ai dettami del Testo unico sulla sicurezza: dai tre ai dieci anni a seconda del livello di gravità e dei casi”.

Il ministro Nordio si è detto contrario all’istituzione di questa nuova fattispecie di reato creando un parallelismo con l’omicidio stradale. Cosa ne pensa?
“Per un governo che ha introdotto decine di nuovi reati, la contrarietà del Guardasigilli alla nostra proposta è davvero singolare; quel parallelismo, invero, è semplicemente ridicolo. Forse Nordio non lo sa, ma fra il 1983 e il 2018 il lavoro ha ucciso più della criminalità organizzata: sono stati infatti oltre 55mila i cittadini che hanno perso la vita mentre si trovavano in fabbrica o nei campi contro i 6.681 caduti per mano di mafia, camorra, ‘ndrangheta. Quando dicono ‘no’ a questa proposta, e parimenti all’istituzione di una Procura nazionale del lavoro – un pool di magistrati specializzati nel fronteggiare tali tipologie di reati chiesto a gran voce anche da illustri esperti in materia come Guariniello e Giordano – Meloni&Co. dovrebbero ricordarsi di casi come quello della povera Luana D’Orazio o delle centinaia di famiglie delle vittime che spesso non ottengono giustizia a causa della prescrizione. È questo che vogliono?”.

Oltre all’inasprimento delle pene, centrale rilevanza nel rafforzamento della sicurezza sul lavoro è costitutiva dalla prevenzione. Importante agire anche in età scolare?
“Assolutamente sì. Perciò a inizio legislatura abbiamo presentato una proposta di legge, prima firmataria la nostra capogruppo in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti, per introdurre nelle scuole secondarie di primo e secondo grado l’insegnamento della cultura della sicurezza, avvalendosi di esperti e prevedendo finanziamenti dedicati. Maggioranza e governo però l’hanno affossata, sostituendola con un provvedimento vuoto e privo di risorse che non risolve nulla. Ma questa è solo la ciliegina sulla torta. Da quando è in carica, sul fronte della sicurezza sul lavoro l’esecutivo ha varato misure spot come la patente a crediti se non addirittura esiziali, vedasi la cosiddetta lista di conformità. In pratica, un’immunità per un anno per le imprese già ispezionate con largo preavviso. Una follia”.

Cosa si aspetta da questo 1° Maggio?
“Che un tema centrale come il lavoro, fondamento della nostra Repubblica, torni ad essere elemento di unità e non di divisione. Altresì, auspico che il 2025 sia, finalmente, l’anno del salario minimo. In Italia il 9% dei lavoratori full time è povero: cos’altro stiamo aspettando?”.