Due novità importanti e concepite per le fasce più deboli per la popolazione e in arrivo nei prossimi giorni: da una parte il bonus autonomi che dovrebbe salire come già annunciato da 600 a 800 euro e chi l’ha già chiesto a marzo se lo vedrà rinnovare automaticamente; e poi il già annunciato “reddito d’emergenza” che dovrebbe essere contenuto già nel maxi decreto in arrivo a giorni, giovedì secondo quanto risulta. Parliamo, di fatto, di un’evoluzione naturale, vista l’emergenza del reddito di cittadinanza. Chiesto oggi a gran voce da tutti, Pd compreso, ma che può esistere solo grazie al “primo passo” compiuto tra mille critiche proprio dal Movimento cinque stelle.
Secondo quanto risulta, però, il governo sta ancora studiando le modalità del reddito d’emergenza: l’ultima ipotesi è di differenziare la cifra in base al numero di componenti del nucleo famigliare, come già avviene per il reddito di cittadinanza. L’assegno quindi potrebbe essere di 400 euro per i single e arrivare – a patto che ci siano sufficienti risorse – a un massimo di 800 euro, come aveva ipotizzato la settimana scorsa la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. A parlarne ieri è stato anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, ospite a “Circo Massimo” su Radio Capital, il quale ha spiegato che “il difficile è determinare la platea, bisogna individuare la fascia di popolazione che non ha reddito né altri ammortizzatori. L’individuazione della platea determinerà le risorse. Definiamo prima il bisogno, poi la cifra”.
Insomma, il lavoro continua per limare tutte le eventuali problematiche. Quel che è certo è che il Governo è coeso sul punto e vuole portare a casa la misura visto il rischio di una platea sempre più vasta di poveri e nuovi poveri: “Si tratta di una misura che andrà a dare sollievo in Italia a 3 milioni di persone”, fanno sapere dal Movimento cinque stelle. E i dati, d’altronde, confermano queste stime. Nel suo ultimo rapporto “Dignità, non miseria”, Oxfam già ci ha messo in guardia. I numeri allarmanti del rapporto ci parlano di mezzo miliardo di persone, tra il 6 e l’8 % della popolazione mondiale, che potrebbero finire in povertà estrema a causa dello shock che la riduzione dei consumi e dei redditi sta provocando. “È proprio per questo – dicono ancora fonti pentastellate – che serve assicurare presto a milioni di cittadini italiani in difficoltà di poter contare su un importante sostegno economico in assenza del diritto ad accedere ad altri aiuti”.
GLI ALTRI AIUTI. Ma ovviamente nel maxi decreto saranno previste anche altri importanti aiuti. Per le piccole imprese – ma con requisiti ancora da definire – sarà prevista la possibilità di accedere a soldi non in prestito ma a fondo perduto con cui pagare gli affitti commerciali o le bollette. In corso anche “una valutazione se togliere alcune delle tasse o dare un intervento di liquidità a fondo perduto come hanno fatto altri paesi”, ha detto ieri Beretta. Questa terza valutazione “è sotto verifica”. Il lavoro, dunque, continua.