Giorgia Meloni continua a ripeterlo, ma probabilmente non ci crede neanche lei. Una nuova maggioranza al Parlamento europeo senza i Socialisti è quasi impossibile, eppure per la presidente del Consiglio è uno dei messaggi più ricorrenti di questi ultimi giorni di campagna elettorale.
Contro Meloni remano tanto i numeri quanto le alleanze politiche, che non vedono in alcun caso i Conservatori al governo europeo tenendo fuori i Socialisti. E il rischio è che la leader di Fratelli d’Italia e tutta l’Italia restino ancora più isolati in Ue.
Meloni spera ancora in una maggioranza senza Socialisti, ma è irrealizzabile
È Repubblica a fare due conti sulla base delle ultime stime, risalenti alla scorsa settimana. Il Ppe dovrebbe conquistare 183 seggi, i Conservatori (Ecr, di cui fa parte Fdi) 86 e Identità e Democrazia (gruppo di cui fa parte Salvini) 84. Per un totale di 353, con la maggioranza invece fissata a quota 361.
Ma poi c’è anche la volontà politica, perché il Partito Popolare ha già detto chiaramente di non volersi alleare con l’estrema destra, a partire da quella di Le Pen e Salvini del gruppo Id. Qualcuno pensa allora di ricorrere al gruppo di Renew, guidato dal presidente francese Emmanuel Macron: avrebbe 86 seggi, non abbastanza per arrivare alla maggioranza. Ma inoltre di certo Macron non vuole un’alleanza a destra.
Ancora i Socialisti, con 140 seggi, saranno ancora seconda forza in Parlamento. Ed è davvero difficile pensare che vengano tenuti fuori dalla maggioranza, continuando invece sulla scia di quanto avvenuto nelle scorse legislature. Anche l’attuale maggioranza Ursula, che ha sostenuto la presidente della Commissione von der Leyen, è formata proprio da Popolari, Socialisti e Liberali. Che anche stavolta avrebbero la maggioranza, con oltre 400 seggi. Insomma, le opzioni sono due: o Meloni sosterrà la nuova maggioranza europea (magari da esterna) con al suo interno i Socialisti oppure sarà del tutto esclusa e isolata, anche stavolta.