La prima, parziale, buona notizia è che la dinamica dei prezzi degli immobili nel quarto trimestre del 2023 si è attenuata. Ma il problema è che la crisi immobiliare non è assolutamente alle spalle, anzi la domanda è rimasta debole. La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione resta inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un dato che si conferma per il quarto trimestre consecutivo.
L’indagine trimestrale della Banca d’Italia, riguardante 1.501 agenti immobiliari (ed effettuata tra l’8 gennaio e il 5 febbraio), evidenzia che circa il 40% di loro ha registrato una riduzione sia dei nuovi incarichi a vendere sia dei potenziali acquirenti.
I motivi della crisi immobiliare
La causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere (per ben un terzo degli operatori) è la difficoltà di reperire il mutuo. Non a caso, la percentuale di acquisti finanziati con mutuo si è attestata su valori più bassi rispetto al confronto storico.
Bankitalia sottolinea che nel quarto trimestre del 2023, in base alle valutazioni degli agenti immobiliari, la dinamica congiunturale dei prezzi delle abitazioni si sarebbe attenuata. A prevalere sono i giudizi di stabilità (65% dei casi), mentre solo il 9% parla di un aumento e il 25% di un ribasso.
In ogni caso, secondo gli operatori qualche piccolo segnale di miglioramento c’è e nei primi tre mesi il mercato sembrerebbe andare verso un trend meno sfavorevole. Resta, invece, molto teso il mercato degli affitti: i rialzi dei canoni di locazione sono sostenuti da una domanda robusta e da un calo dell’offerta, connessa anche alla preferenza dei proprietari per gli affitti brevi.