Ho letto il suo commento sulla crisi in Uk (La Notizia del 16.1.2024, ndr) e confermo tutto. Ho una figlia giovanissima con un bachelor in ostetricia al King’s College, che ora lavora in quel prestigioso ospedale. In Inghilterra tutto, dico tutto, ha costi altissimi e gli stipendi faticano ad adeguarsi. Anche le sue colleghe, pur con due stipendi in famiglia, faticano a vivere a Londra, ma se lavori nella sanità non puoi abitare troppo lontano a causa dei turni. Le differenze economiche sono sempre più marcate e la politica le estremizza con leggi demenziali. Mia figlia convive con il fidanzato che per fortuna ha un buon lavoro, altrimenti non arriverebbero a fine mese. Contano di trasferirsi, ma per ora mia figlia vuole rimanere al King’s College perché lì fanno ricerca medica di qualità e lei vuole imparare. Ma la situazione è sempre più critica. Politici inetti, corrotti, scelte dettate da populismo e informazioni date male producono questi risultati.
Fabrizia Bergamini Curti
via Facebook
Gentile lettrice, ospito volentieri la sua lettera e la ritengo una conferma “dal vivo”, per così dire, della buona informazione che fa La Notizia. Ho lavorato a Londra quattro decenni fa, come giovane cronista, e anche allora c’era una grave crisi, ma la parte più fragile della società era tutelata da un ottimo servizio sanitario – che oggi invece è un colabrodo senza soldi come da noi – e da misure quali il Reddito universale, l’equivalente del nostro Reddito di cittadinanza stroncato dalla Meloni. Tra poco, con la recessione in Germania, la crisi diverrà acuta anche in Italia, e già tremo al pensiero di quel che accadrà.
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