Continua a salire la tensione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. In risposta alle esercitazioni militari congiunte effettuate dall’esercito di Seul assieme a quelli di Tokyo e Washington, Kim Jong-un ha lanciato due missili balistici a corto raggio contro quella che definisce una “versione asiatica della Nato”. Il leader Supremo ha detto molto chiaramente che se continueranno le esercitazioni militari di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti, allora ci saranno “conseguenze fatali”.
Stando a quanto riferiscono le forze armate di Seul, i due vettori sono stati lanciati alle 5 ora locale. Il primo missile “ha volato per circa 600 chilometri”, mentre il secondo “ha percorso appena 120 chilometri”.
La Corea del Nord spara due missili di avvertimento ai vicini del Sud: “Basta alleanze con gli Stati Uniti o ci saranno conseguenze gravi”
“Le specifiche sono attualmente oggetto di analisi dettagliate da parte delle autorità sudcoreane e statunitensi”, fanno sapere fonti interne al governo di Seul. Le stesse che ritengono che il secondo lancio sarebbe stato un flop, vista la bassa percorrenza del missile, e che in ogni caso “le nostre forze armate hanno rafforzato la sorveglianza e la vigilanza in preparazione di ulteriori lanci”.
Quel che è certo è che la Corea del Nord, fresca di un patto di ferro con la Russia di Vladimir Putin, sembra intenzionata a sfruttare il fragile contesto internazionale per aumentare la tensione con gli Stati Uniti. Proprio per questo da Pyongyang hanno fatto sapere che la Corea del Nord intende “scoraggiare atti che disturbano la pace e la stabilità nella Penisola coreana e nel resto del mondo” e “difenderà fermamente la sovranità, la sicurezza e gli interessi dello Stato e la pace nella regione con contromisure offensive e schiaccianti”.
Ma non è tutto. Secondo il ministero degli Esteri della Corea del Nord, le esercitazioni trilaterali fanno parte del piano di dominio strategico del mondo portato avanti dagli Stati Uniti, che così stanno facendo “pressioni sulla Russia e sulla Cina” anche grazie ai due alleati, Giappone e Corea del Sud, che in realtà non sono altro che dei “vassalli”.