di Angelo Perfetti
La coperta è troppo corta. L’Italia ha bisogno di soldi per onorare i propri debiti e far andare avanti l’ordinaria amministrazione, e non è col taglio del 20% delle auto blu che si risolvono i problemi. Questo il governo lo sa, ma deve fare i conti con le larghe intese – o larghe pretese – dei partiti che sostengono la coalizione. Una coalizione già appesa all’esile filo della giunta delle elezioni che dovrà decidere sul caso Berlusconi arrivando al 9 marzo spaccata tra chi vuole rinviare la decadenza e chi invece vuole accelerare per far fuori il Cav dal Parlamento.
Il Pdl non è disposto a fare un millimetro indietro rispetto al mantra che l’ha accompagnato in campagna elettorale: via l’Imu sulla prima casa. Ma se si tolgono quei 4 miliardi, difficile trovare risorse – ad esempio – per la Cassa integrazione. E difficile anche ipotizzare di non innalzare l’Iva ancora di un punto. Ma così facendo, la depressione delle aziende sarebbe ancora più marcata, e l’Italia economica andrebbe a picco nel breve periodo. E’ una strada senza uscita, e le infinite convulse riunioni di queste ore servono proprio a trovare una via percorribile sia sotto il profilo politico sia sotto quello economico-finanziario. E così intorno all’ora di pranzo Saccomanni e il vicepremier Angelino Alfano (‘’incontro costruttivo’’, è il commento del segretario del Popolo della Liberta’) si sono riuniti a Palazzo Chigi con il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, sostenitore dell’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa. Poco prima il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, aveva fatto sapere che il suo partito non è disposto ad accettare ultimatum dal Pdl sull’abolizione anche della seconda rata dell’imposta sull’abitazione principale, quella di dicembre, dal momento che sembrerebbe ormai assodato che la rata di giugno, già congelata, non sarà mai ripristinata.
Il fronte critico
“La questione Imu afferma il segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina – è la cartina tornasole dell’incapacità di questo Governo. L’esecutivo è andato avanti a colpi di annunci e promesse e adesso tutti i nodi vengono al pettine. “In un momento così difficile – osserva – per il nostro Paese c’è bisogno di una linea chiara e di provvedimenti concreti, capaci di rilanciare l’economia e di alleggerire il peso fiscale. Per governare bisogna avere le mani libere e non sottostare a ricatti”.
Lo shock di Bonanni
Per il fisco serve ‘’una ristrutturazione forte, potente’’ che riesca a imprimere uno ‘’shock positivo’’ a favore delle famiglie e per la ripresa economica. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, prova a smorzare i affermando che ‘’la questione Imu è una piccola parte di un
problema più generale’’. Quello rappresentato dalla questione fiscale. Sul fisco ‘’chiediamo un riassetto generale – spiega Bonanni – basta con l’illusione di dar vita a piccole operazioni che i governi fanno da decenni: e’ ora di dare vita a una ristrutturazione potente del fisco in modo di dare uno shock positivo alle famiglie e all’economia’’. La linea del sindacato sulla riforma del fisco è riassunta da Bonanni nella necessità di ‘’dimezzare le tasse sul lavoro e le tasse sugli investimenti delle imprese: solo così – sottolinea – si creano più occupazione e più reddito’’. Viceversa un carico fiscale troppo elevato non crea reddito ‘’il che equivale a far morire d’asfissia le aziende e a licenziare i lavoratori’’.
L’ultimo vertice
Nel pomeriggio di ieri altro incontro tra Alfano, Brunetta e Saccomanni, tenutosi nella stanza del vicepremier; poi il trasferimento nello studio del premier Enrico Letta. Al vertice sull’Imu, hanno partecipato anche i ministri Dario Franceschini e Maurizio Lupi. In serata a fine incontro, da fonti di Palazzo Chigi è trapelato che sulla cancellazione dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, e sulle relative coperture economiche, si sarebbe vicini a un’intesa, anche se si lavorerà pure oggi in vista del Consiglio dei ministri. Due le principali voci individuate per le coperture: la maggiore Iva fatturata per i rimborsi dei debiti Pa e una nuova tranche di spending review. Ad assicurare che non si fara’ ricorso a nuove tasse sono, in apertura e in chiusura di giornata, i ministri dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e quello dei beni culturali, Massimo Bray: “il governo dovrà confermare impegno sull’Imu e fare la riforma, senza aggiungere nuove tasse. E’ un dovere che abbiamo nei confronti dei cittadini’’.
In tutto questo dibattere nessuno ricorda più (ieri ci ha pensato il solo La Russa) alle promesse del centrodestra per le quali non solo l’Imu sarebbe stata eliminata ma sarebbe stata anche rimborsata quella già pagata. Un argomento di cui nessuno sente più il bisogno di parlare, ma che creerebbe una voragine incolmabile per le casse pubbliche. Se l’Imu – come dice il segretario della Cisl Bonanni – è un problema marginale, figuriamoci il resto…