Dalla controffensiva ucraina modesta e ormai da tempo in stallo, alla nuova offensiva russa il passo rischia di essere molto breve. Lo hanno capito i servizi di intelligence occidentali che da tempo nutrono dubbi sull’effettiva capacità delle truppe di Volodymyr Zelensky di ribaltare la situazione sul campo e che, cosa ancor più grave, ora segnalano nuove manovre dell’esercito di Mosca che sta ammassando truppe nella zona della città martire di Bakhmut.
Stando a quanto trapela, il Cremlino ha già concentrato oltre 10mila uomini, tra militari dell’esercito regolare e miliziani della compagnia Wagner e numerosi mezzi pesanti, tra tank, pezzi di artiglieria e reparti d’assalto, che sembrano il preludio a un tentativo di sfondamento delle linee ucraine.
La controffensiva ucraina è già un ricordo. Putin prepara la festa a Zelensky
Del resto la conferma che qualcosa di grosso stia per arrivare la si può rintracciare dalle dichiarazioni delle fonti militari di Kiev che segnalano la ripresa di violentissimi scontri nei pressi di Bakhmut.
Si tratta di uno schieramento talmente ingente che per gli esperti non sarebbe giustificabile come una misura atta a resistere alla controffensiva ucraina, malgrado questa sia la tesi che viene fatta trapelare dal governo di Kiev, anche perché quest’ultima da tempo non insiste più di tanto in questo quadrante.
E gli stessi analisti militari ritengono che Zelensky, per rispondere a Vladimir Putin, dovrà necessariamente richiamare soldati dalle altre zone del vasto fronte di guerra con il risultato che la controffensiva, già in difficoltà, rischia di cedere il passo definitivamente.