La Commissione Giustizia salva l’ergastolo ostativo. Via libera al testo base con il solo gruppo di Fratelli d’Italia che ha votato contro

Via libera al testo base con il solo gruppo di Fratelli d'Italia che vota contro. Soddisfatti i 5 Stelle che non volevano darla vinta ai boss

La Commissione Giustizia salva l’ergastolo ostativo. Via libera al testo base con il solo gruppo di Fratelli d’Italia che ha votato contro

Dopo mesi di dibattito, la Commissione Giustizia della Camera ha approvato l’adozione del testo base sulla riforma dell’ergastolo ostativo. Si tratta di una legge attesa da tempo e diventata necessaria dopo la bocciatura arrivata prima dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo e dopo da diverse pronunce della Corte Costituzionale italiana. In Commissione hanno votato a favore del provvedimento tutti i gruppi ad eccezione di Fratelli d’Italia che intendeva insistere sul proprio disegno di legge.

NORMA NECESSARIA

A rendere necessaria la nuova norma è stata soprattutto la Corte Costituzionale che nell’ottobre 2019 aveva dichiarato illegittimo il divieto di concedere permessi premio ai condannati per delitti di mafia e terrorismo che non collaborano con la giustizia. Un pronunciamento a cui è seguito quello di aprile 2021 con cui, sempre la Consulta, aveva messo ko pure il divieto di liberazione condizionale dei boss. Proprio per effetto di quest’ultimo verdetto, i giudici emerllini avevano dato un anno di tempo al Parlamento per riscrivere la norma.

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TROVATA LA QUADRA

Stando a quanto trapela, il testo approvato è la sintesi di tre distinti disegni di legge depositati rispettivamente dal Movimento 5 stelle di cui il deputato Vittorio Ferraresi è stato primo firmatario (leggi articolo), quello di Fratelli d’Italia di Andrea Delmastro Delle Vedove e quello del Partito democratico a firma Enza Bruno Bossio. Una sintesi che è stata accolta con favore dal presidente M5S della Commissione, Mario Perantoni, che ha esultato dichiarando: “Abbiamo trovato una mediazione tra i valori espressi dalla Consulta e la necessità di mantenere il rigore nei confronti della detenzione dei boss mafiosi, un obiettivo per noi irrinunciabile”.

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