Non è facile tenere “sotto controllo” una città come Napoli, ma nemmeno è detto che debba essere “fuori controllo”. Napoli è città anarchica, con sete di giustizia antica e profonda, ma è allo stesso tempo allergica all’oppressione legalitaria, non è una città che si mette in fila per tre, conformista al pensiero dominante. È anche una città che vive forti entusiasmi e pericolose rassegnazioni. Però ovviamente può essere governata, se i governanti ne hanno però le capacità.
Non è facile tenere “sotto controllo” una città come Napoli, ma nemmeno è detto che debba essere “fuori controllo”
I napoletani rispondono, ad esempio, se si crea una buona filiera di comunicazione e partecipazione tra cittadini, associazioni, movimenti, comitati, reti civiche ed istituzioni. Se la politica cittadina è assente, e quando appare presente fa rimpiangere la sua assenza per l’inconsistenza della presenza, se nessuno si sente ascoltato e coinvolto questo crea un vuoto di governo.
Il governo della città formalmente esiste ma non è riconosciuto, basta vedere il vuoto sotto il Comune di Napoli. La politica deve stare sempre anche per strada, ma lo deva fare con empatia e connessione sentimentale con la gente, non per far solo vedere di esserci magari in maniera strumentale e deve vivere quella linea di confine così sottile tra disagio, disadattamento, devianza e crimine. Non deve giudicare, ma deve capire, comprendere, prevenire, costruire alternative, aiutare a scegliere da che parte stare. Essere cacciatori di talenti, perché nessuno nasce delinquente e a molti ragazzi nessuno ha aiutato a scegliere tra una pistola ed una chitarra.
Poi Napoli necessita di una programmazione culturale e sociale che appare debole con l’amministrazione Manfredi. E pare paradossale che nella città che negli ultimi dieci anni è cresciuta di più in Italia per cultura oggi manca addirittura l’assessore alla cultura. E non finisce qui. È fondamentale per la sicurezza urbana una grande sinergia tra le istituzioni come accadeva con autorevolezza ma mai autoritarismo nei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica: per il controllo del territorio, la prevenzione e anche le indicazioni che possono essere utili per l’azione della magistratura.
Se saltano gli equilibri, se non si spostano verso la legalità quelli che vivono nella linea di mezzo, se la città è senza guida, non ci si accorge subito di quello che sta accadendo perché si campa ancora di rendita della rinascita partenopea degli ultimi dieci anni, ma sotto le polveri qualcosa brucia. E sottovalutarlo è un errore grave, anche perché quando diventerà palese sarà troppo tardi.