di Marco Castoro
In attesa dei tempi che faranno la nuova Rai, quella firmata dal dg Campo Dall’Orto, a Viale Mazzini è tornata qualche vecchia e sana abitudine. Non tagliare il budget alle reti (anche se i direttori speravano in un incremento, visto che dal canone in bolletta dovrebbero entrare anche i soldi degli evasori) e quella di confrontarsi nei comitati editoriali. E di questo va dato merito al nuovo dg, che ha fissato una cadenza settimanale a un appuntamento che con le precedenti gestioni era diventato annuale. In questo luogo di discussione vi partecipano tutte le cariche più alte del management. Vicedirettore generale, capo staff, direttori delle reti generaliste, della fiction e del cinema, del personale e delle risorse artistiche. Non vi partecipano però la presidente Maggioni e i direttori dei tiggì. Manca ancora un invitato, il nuovo direttore artistico che presto dovrà essere nominato. Per ora si stanno guardando i curricula degli interni ma se non ci sarà nessuno ritenuto meritevole dell’incarico da parte del dg si pescherà all’esterno. Il direttore artistico dovrà essere un creativo perché si dovrà occupare di brand, marchi, loghi, immagine, promozione e modelli scenografici tanto cari a Campo Dall’Orto. Intanto dalla Cassazione e dalla Vigilanza sono arrivati due altolà per i vertici di Viale Mazzini. Il primo riguarda Oliviero Beha e la regola di proibire ai dipendenti di criticare pubblicamente l’azienda. Una regola non considerata dalla Suprema Corte degna di un vivere civile. Al punto che Beha dovrà essere risarcito con 20 mila euro per le sanzioni illegittime inflittegli nel 2004 per aver esternato anche parlando con Striscia la notizia, testata concorrente. Il secondo altolà è arrivato dalla Vigilanza. La commissione all’unanimità ha stabilito che la Rai debba inserire nel proprio statuto il limite massimo di 240mila euro agli stipendi del personale e degli amministratori. L’invito è contenuto in un parere approvato durante l’esame della governance di Viale Mazzini. BERLUSCONI TORNA IN TV Stasera Silvio Berlusconi sarà ospite a Porta a Porta. Evidentemente il Cav sente già odore di elezioni e comincia la sua campagna elettorale in largo anticipo. RETI TEMATICHE OK In serate particolari, senza eventi super, tipo partite, Tale e Quale Show o fiction molto seguite, la tv è vista da circa 23 milioni di telespettatori, 15 dei quali si sintonizza sulle reti generaliste. In pratica la torta della prima serata si divide con un 65% alle generaliste, un 26% alle tematiche e un 9% alle pay tv. Martedì sera boom di Rai4 che ha raggiunto il milione di spettatori. Vanno bene anche Real Time, Iris, Top Crime, RaiMovie, Cielo. BALLARÒ ALLA RISCOSSA Dopo una serie di sconfitte consecutive Giannini è tornato a superare Floris. Trascinato dalle ottime performance di ascolti degli spazi con Travaglio, Belpietro e Fittipaldi Ballarò ha chiuso con una media di 1.437.000 spettatori e uno share del 6,43% (diMartedì 1.002.000 e 5,35%). La Strada dei miracoli è stata sorpassata, ma Colorado e il Grande Pasticcere hanno fatto meglio dei due talk.