di Valentina Conti
La carica dei “figli di” e parenti alle prossime comunali di Roma. Un assaggio consistente, per la verità, si era già visto alle scorse regionali del Lazio: dalle due figlie di Giorgio Almirante, Rita e Giuliana (figlia di Donna Assunta), candidate in schieramenti avversi (la prima col Fli, la seconda con La Destra di Storace) fino al pidiellino Luca Gramazio, figlio del senatore Domenico, passando per Erder Mazzocchi, figlio dell’ex questore della Camera, Antonio, in lizza pure nella lista Pdl andata persa per colpa del celebre panino alle regionali vinte dalla Polverini. Un copione che si replica nella tornata elettorale agli sgoccioli per la Città Eterna, toccando trasversalmente diverse liste che sostengono i vari candidati sindaci. Bissando nella corsa nei municipi dove spopolano figli e figlie di politici e volti noti. Ognuno con le proprie idee per dimostrare di essere validi a prescindere dal cognome o il vincolo di parentela illustre.
Iniziamo da Erica Battaglia, già consigliera in X municipio, figlia di Augusto, ex assessore alla sanità nella Giunta targata Marrazzo, candidata col Pd in terza posizione per l’assemblea capitolina. Terza di una serie di 17 donne su 48 (nemmeno la metà dopo tutti i discorsi triti e ritriti di genere), che il partito democratico ha scelto di inserire in blocco ai primi posti: dalla capolista Marta Pirozzi fino alla diciassettesima. Poi, c’è il ventottenne Alan Baccini, che ha abbracciato la sfida romana nella lista del Pdl. Con l’approvazione di papà Mario, presidente della Federazione dei Cristiano Popolari. Manifesti con un cognome non sconosciuto e una foto giovane. E’ candidato nel municipio XV (ex XX) in quota Pdl un rampollo di casa Antoniozzi: Dario, nipote di Alfredo (a sua volta figlio del noto politico Dario Antoniozzi), candidato sindaco di Forza Italia nel 2005, parlamentare europeo ed ex assessore alla Casa con Alemanno fino al 20 febbraio 2012, giorno in cui si sacrifica per favorire l’ingresso di un assessore di sesso femminile necessario al rispetto della normativa delle quote rosa. E’ in corsa con la lista Uniti per il Centro Storico, ideata da Matteo Costantini (solo in I municipio), Giorgio Carra, figlio dell’ex parlamentare Udc Enzo. Cristiana Pedersoli, neofita della politica, è figlia d’arte ed è candidata per il Pdl in XV municipio, lo stesso del nipote di Antoniozzi. Il babbo è il famoso attore Bud Spencer, che tentò l’esperienza alle regionali del 2005 nelle liste di Forza Italia.
Sempre nello medesimo municipio, è candidata con Casapound alla carica di minisindaco, Ivana Perina, sorella di Flavia e Marco (padrino politico della Pedersoli), che a questo giro ha scelto di non ripresentarsi in municipio dopo aver ricoperto il ruolo di assessore alla cultura. Un suo mega cartellone campeggia di fronte Trony a Vigna Stelluti: biondissima e sorriso identico a quello della sorella non più in Parlamento.
Ha le idee chiare Ivana, sul suo profilo Fb scomoda addirittura Goethe per comunicare la sua personalità. Come quelle di Stefano Mentana, 26 anni ancora non compiuti, laureato in storia dell’arte, figlio del giornalista tv Enrico, che si presenta col Pd in I municipio. Stessi ideali e stessa grinta di papà. Antonella Biscardi, figlia dell’Aldo inventore del processo del Lunedì, tenta la sfida appoggiando Alemanno nella sua lista civica. Veronica Cappellaro, ex moglie del nipote di Giorgio Almirante, Luca Pompei, ha sommerso il quartiere Parioli di manifesti con la sua foto in ticket con Massimo Visconti. Nel 2011, saltò agli onori della cronaca per la sua innata capacità oratoria. Anche lei ora è della partita Pdl per il Campidoglio. Il Movimento Cinque Stelle ha fatto parlare di sé con le poi congelate polemiche delle candidature “casalinghe”. Mogli e mariti, coppie di conviventi e sorelle e fratelli più comuni hanno fatto tremare la composizione delle liste dei grillini nei municipi. Mettiamoci pure che alle recenti primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco si sono visti anche Mattia Di Tommaso, figlio del segretario romano Psi, Atlantide, e Umberto Marroni, figlio di Leda Colombini, dirigente comunista, e del garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, e il quadro familiare si completa. Tutti insieme per cambiare Roma.