L’ultimo caso è quello di via Sestio Manas, la strada del Quadraro in cui si è aperta una mega-voragine che ha inghiottito due automobili. Quelle che vengono tecnicamente definite sinkholes, solitamente di forma sub-circolare, sono voragini che derivano da fenomeni di sprofondamento che avvengono spesso per cause naturali. Questo fenomeno, però, può verificarsi, nelle aree urbane, anche per cause legate all’attività dell’uomo e in questo caso si chiamano sinkholes antropogenici.
Per quanto riguarda quelli naturali, l’Ispra sottolinea che si tratta di fenomeni molto spesso imprevedibili e repentini, che possono originarsi in poche ore. A Roma i sinkholes non sono di certo una novità. E non lo sono neanche nella zona del maxi-sprofondamento di due giorni fa: lì i residenti sanno bene che il terreno è precario e si è costruito, ormai tanti anni fa, laddove sarebbe stato meglio prestare più attenzione. Certo è che, quando gli edifici della zona sono stati costruiti, si facevano molti meno controlli di oggi.
Parliamo di 50 e più anni fa. Così il fenomeno delle voragini non è di certo nuovo nella zona, tanto che già nel 2010 era successo qualcosa di simile nello stesso quadrante. Ma a Roma questa non è un’eccezione.
Il quadro
Secondo quanto spiega l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nella Capitale il fenomeno è molto più diffuso che altrove, sia in Italia che all’estero. Tanto che parliamo in media di cento voragini l’anno all’interno del Raccordo anulare, con un record di addirittura 175 buche in un anno nel 2018, come spiegano i ricercatori a la Repubblica.
Lo sprofondamento del terreno a Roma è quindi un fenomeno diffuso, spesso dovuto alle tubature idrauliche o ai crolli delle cavità sotterranee artificiali. Diverse sono le zone a rischio, a partire dal centro storico e dal Municipio I. Tra i municipi più a rischio ci sono anche il quinto, il sesto, il settimo e l’ottavo, comprendendo zone come l’Appia Antica, la Caffarella, il Tiburtino e lo stesso Quadraro. Qui, per esempio, c’è via Columella, dove negli anni si sono verificate diverse voragini, con più edifici evacuati. Già dagli anni Cinquanta e fino a tempi molto più recenti.
Le voragini si sono verificate, negli ultimi anni, anche in via Zenodossio (a Tor Pignattara), sulla circonvallazione Appia, a via Teano. Diverse strade tutte dello stesso quadrante di Roma. Ma allargando lo sguardo, la situazione non cambia. A Monteverde e Portuense, per esempio, si sono verificati più fenomeni di sinkholes di recente. A viale del Colli Portuense così come a via Giannetto Valli. E non è diversa la situazione alla Balduina, dove gli abitanti sanno bene che le maxi-voragini non sono poi una rarità.