Ci sono anche 14 militari italiani tra i 34,soldati feriti oggi durante i gravi scontri, tra il contingente Kfor e i dimostranti serbi, avvenuti Zvecan, nel nord del Kosovo. Dei 14 feriti italiani, tre sono gravi ma non in pericolo di vita: avrebbero riportato ustioni e fratture.
A Zvecan, nel nord del Kosovo, durante gli scontri tra Kfor e dimostranti serbi sono rimasti feriti anche 14 militari italiani
Alcuni dei militari italiani rimasti feriti sono stati colpiti da molotov o altri dispositivi incendiari. È quanto si apprende da fonti qualificate, secondo cui la situazione sarebbe ancora di tensione e sarebbe in atto un contenimento delle frange più violente di dimostranti. Altri tre militari italiani avrebbero “fratture esposte”.
I soldati italiani rimasti coinvolti appartengono al 9 reggimento Alpini l’Aquila
“Questo pomeriggio unità di Kfor – riferisce una nota dello Stato maggiore della Difesa – sono state impiegate nel contenimento di violente manifestazioni nelle 4 municipalità del Nord del Kosovo. Durante il contrasto delle frange più attive della folla, diversi soldati del contingente italiano appartenenti al 9 reggimento Alpini l’Aquila, hanno riportato ferite da trauma e ustioni dovute all’esplosione di dispositivi incendiari. Prontamente soccorsi dalle unità mediche di Kofor, sono attualmente sotto osservazione del personale sanitario che ne sta accertando le condizioni”.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, riferisce ancora la Difesa, “segue l’evoluzione della situazione per il tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze ed esprime vicinanza ai militari feriti e ai loro famigliari”. Il comando della missione Nato Kfor ha riferito che sono circa 25 – e non 41 come inizialmente riferito – i militari del contingente multinazionale rimasti feriti. Sul posto il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia sta seguendo in prima persona l’evolversi della situazione.
I militari della Kfor hanno fatto uso di manganelli, lacrimogeni e bombe assordanti
Durante gli scontri sono rimasti feriti sia i militari della missione Nato, presidenti in Kosovo, sia manifestanti serbi. Tra i feriti anche un inviato dell’agenzia serba Tanjug, colpito alle gambe da una bomba assordante. Per disperdere i circa 300 dimostranti serbi, che nella protesta si erano seduti davanti al Municipio di Zvecan per contestare il nuovo sindaco di etnia albanese, i militari della Kfor hanno fatto largo uso di manganelli, lacrimogeni e bombe assordanti.
🚨🚨 Several NATO/KFOR soldiers injured after clash with the Serbs in the northern Kosovo.
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— kos_data (@kos_data) May 29, 2023
I manifestanti hanno risposto con un fitto lancio di sassi, bottiglie e altri oggetti. Un’auto privata è stata data alle fiamme. I militari Nato attraverso megafoni ripetono gli inviti a disperdersi e a lasciare la zona antistante il Municipio locale.
A Pristina intanto gli ambasciatori dei Paesi del Quint (Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia) hanno nuovamente incontrato oggi il premier kosovaro Albin Kurti, con la richiesta di evitare l’ingresso dei nuovi sindaci di etnia albanese nelle sedi municipali di Zvecan, Zubin Potok e Leposavic.
La Difesa e il ministro Guido Crosetto esprimono “vicinanza e augurano una pronta guarigione ai militari Nato Kfor italiani, ungheresi e moldavi rimasti feriti negli scontri in Kosovo”. “Voglio esprimere solidarietà ai militari della missione KFOR rimasti feriti in Kosovo durante gli scontri tra manifestanti serbi e polizia kosovara. Tra di loro 11 italiani di cui 3 in condizioni serie ma non in pericolo di vita. I militari continuano ad impegnarsi per la pace” scrive il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post.