Il sesto test nucleare nordcoreano è arrivato. A darne notizia il governo giapponese con la successiva conferma arrivata da Pyongyang. Effetuato e riusicito il tesst della bomba a idrogeno destinata ad amare un super missile intercontinentale. Un test che ha sprigionato notevole energia causando anche due forti scosse di terremoto: una di magnitudo 6.3 e un’altra di 4.6. La China Earthquake Network Center ha confermato l’ipocentro a zero chilometri, segnale evidente della natura artificiale dell’onda sismica.
Si tratta del test più potente effettuato dalla Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un con una detonazione nucleare pari a 5-6 volte l’onda generata dal quinto esperimento e 11 volte quella del quarto, entrambi tenuti nel 2016. Il test di oggi ha sprigionato un’energia cinque volte superiore alla bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti su Nagasaki al termine della seconda guerra mondiale. A renderlo noto Kim Young-woo capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, citando le stime dei militari sudcoreani.
L’esplosione alle 5.30 ora italiana, le 12 in Corea del Nord. Epicentro nella zona che si trova vicino al sito di test nucleari Punggye-ri. Soltanto poche ore prima dell’ultimo test c’erano stati una serie di colloqui telefonici fra il presidente Usa Donald Trump e il premier giapponese Shinzo Abe con i due leader che hanno ribadito l’importanza di una stretta collaborazione fra Usa, Corea del Sud e Giappone di fronte alla ”crescente minaccia della Corea del Nord”.
Verifiche in corso sulla seconda scossa di terremoto per capire se i test siano stati due. Qualche esperto sospetta, però, che la seconda scossa possa essere stata una conseguenza non voluta del primo. Qualcuno parla di un crollo del tunnel nel sito di Punggye-ri e rischio di fuga di radiazioni.