Da un lato le difficoltà con la Lega che lancia segnali inequivocabili in fatto di supporto a Kiev e i sondaggi che mostrano i primi mal di pancia dei suoi elettori, dall’altro il grande apprezzamento che Giorgia Meloni riceve dall’Ucraina.
Strano destino quello della leader sovranista che sembra piacere più oltre confine che in patria. Eppure è quanto sta succedendo in queste ore con i media dell’ex repubblica sovietica che stanno rilanciando il video del discorso alla Camera della premier, quello in cui spiegava perché secondo lei è necessario continuare a sostenere militarmente Kiev.
Un filmato che ha già conquistato il cuore di Volodymyr Zelensky & Co che ormai ne tessono le lodi, ritraendo la Meloni come il loro alfiere nell’Ue per far capire a tutti che non si può rallentare nelle forniture di armi. “Il Presidente Meloni ha brillantemente spiegato agli europei che continuano a umiliare l’Europa chiedendo ‘di non aiutare l’Ucraina’.
Ogni richiesta del genere significa: noi, Europa, consentiamo l’invasione russa, gli omicidi di massa e la distruzione della legge. È inaccettabile” è quanto scrive il consigliere di Zelensky, Mykahilo Podolyak.
Il riferimento è al discorso della premier di mercoledì quando, intervenendo in Parlamento, ha affermato: “L’onorevole Scutellà (M5S, ndr) dice fermatevi. Penso che lo debba dire a Putin, onorevole. Mi fa specie che lo dica a noi perché probabilmente questo tradisce una posizione: ciò vuol dire consentire l’invasione dell’Ucraina”.
Nel video, diventato virale, la premier racconta che “le cose vanno chiamate con il loro nome. Se noi ci fermiamo, consentiamo l’invasione dell’Ucraina. Ora, io non sono così ipocrita da scambiare un’invasione con la parola pace. E quindi credo che non si debba consentire l’invasione dell’Ucraina, che non vuol dire non lavorare ad un piano di pace o ad una soluzione del conflitto”.
E proprio questo intervento è stato commentato su Twitter anche dal chief of staff del presidente Zelensky, Andriiy Yermak: “Un discorso meraviglioso di Giorgia Meloni. Grazie per il suo incrollabile supporto all’Ucraina. Grazie ancora per aver compreso l’essenza di questa guerra e aver detto la verità al riguardo. Apprezziamo molto il vostro aiuto e impegno. Vinceremo”. Certo c’è da chiedersi se a Kiev siano a conoscenza del fatto che la Meloni è vero che è una strenua sostenitrice del supporto all’Ucraina ma è anche grande amica di Viktor Orbàn, il quale esprime da tempo posizioni filorusse senza che la premier gli dica niente.
Segnali di stanchezza
Quel che è certo è che la premier italiana con la sua posizione bellicista, del tutto allineata a quella di Joe Biden, è diventata un alleato fondamentale – se non del tutto irrinunciabile – per Zelensky.
Questo perché il leader di Kiev, al di là delle dichiarazioni pubbliche, vede scricchiolare il fronte europeo a supporto dell’Ucraina.
Certo è vero che ieri il Consiglio europeo ha raggiunto l’accordo per la consegna urgente di ulteriori munizioni terra-terra, di artiglieria e anche di missili, ma è altrettanto vero che cresce il fronte di quanti guardano con sempre meno diffidenza al piano di pace cinese tanto che dopo il premier spagnolo Pedro Sànchez, ora anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, hanno annunciato che nei prossimi giorni andranno a Pechino per discutere con Xi Jinping di una possibile exit strategy dal conflitto.