Juventus, cosa rischia il club sul piano sportivo a seguito dell’indagine in corso da parte della giustizia sportiva. Il terremoto in casa bianconera non è ancora terminato ma anzi le conseguenze potrebbero essere ancora altre.
Juventus, cosa rischia il club sul piano sportivo
Un terremoto sportivo e giudiziario ha colpito la Juventus. Dopo le dimissioni dell’intero Cda, il club bianconero prova a guardare già in avanti con nuove nomine. Tuttavia, l’indagine che ha colpito e spinto poi in prima persona fare un passo indietro ad Agnelli, Nedved e Arrivabene potrebbe portare dei seri rischi al club sul piano sportivo.
Secondo l’articolo 31 del codici di giustizia sportiva, se “la falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva” (dalle plusvalenze agli stipendi) ha consentito di ottenere l’iscrizione al campionato, la sanzione sarà molto più pesante. Al comma 2 si legge infatti che le sanzioni vanno dalla “penalizzazione di uno o più punti in classifica” alla “retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza e dunque il passaggio alla categoria inferiore“, fino all’esclusione dal campionato con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore. Se la variazione in bilancio non fosse stata determinante per l’iscrizione al campionato, le sanzioni (comma 1) si limiterebbero a una multa salata e all’inibizione dei dirigenti coinvolti, dunque senza punti di penalizzazione.
Al comma 3 del solito articolo 31 si legge: “La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”. E su questo punto potrebbero essere coinvolti anche i giocatori, che rischiano una “squalifica di durata non inferiore a un mese”.
Quali sono i reati contestati
Nel comunicato della Juventus, dopo l’ultimo Cda, si legge che “acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021, ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte & Touche, società di revisione di Juventus”.
Il riferimento è all’inchiesta scattata un anno fa, con una serie di perquisizioni relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, “con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci”, facevano sapere all’epoca gli inquirenti, con la Juventus nel mirino per le ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Sono, dunque, contestati i seguenti reati: false comunicazioni sociali (art. 2622 cc), ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 cc), manipolazione del mercato (art. 185 D.Lgs 58/1998) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art.2 D.Lgs 74/2000).
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