Ius scholae è arrivato in Aula alla Camera per essere discusso. La misura, appoggiata in modo compatto dal centrosinistra, ha causato profonde spaccature nel centrodestra. Lega e Fratelli d’Italia, infatti, stanno lottando contro l’approvazione dell’iniziativa. Il testo si pone come obiettivo principale quello di riconoscere il ruolo della scuola, dando la possibilità a oltre un milione di giovani under 18 che sono nati in Italia o sono arrivati nel Paese entro i 12 anni di chiedere la cittadinanza italiana a patto di aver frequentato “almeno 5 anni di scuola”.
Ius scholae divide la maggioranza: scontro Letta-Salvini
La discussione in Parlamento sullo Ius scholae è stata rinviata alla seconda settimana di luglio. Una pausa forzata più che voluta. Mascherata da accorgimenti tecnici ma utile per gettare acqua su un fuoco che infiamma e allo stesso tempo divide la maggioranza. Il leader della Lega, Matteo Salvini ha attaccato la sinistra accusandola di voler mettere a rischio il Governo. A ruota seguono le stesse dure accusa di Fratelli d’Italia.
Dall’altra parte, il segretario Dem Enrico Letta non arretra e risponde alle accuse: “Si fa cadere un governo per fatti drammatici, non si fa cadere un governo perché un ragazzo italiano a tutti gli effetti, dopo anni di scuola in Italia, che parla il dialetto come posso parlarlo io, viene ad avere finalmente la possibilità di avere la cittadinanza, e si decide addirittura di far cascare il governo per evitare che quella ragazza e quel ragazzo abbia la cittadinanza italiana. Io rimango senza parole di fronte ad una scelta di questo genere”.
La Lega ha presentato 1500 emendamenti per bloccare il provvedimento
Pur di bloccare il provvedimento, la Lega ha pensato bene di depositare alla Camera ben 1.500 emendamenti che si presentano, alcuno, senza un senso e un obiettivo chiaro. Alcuni subordinano la cittadinanza all’esame sulle sagre locali, le feste regionali, le canzoni popolari, sui costumi romani e solo se i ragazzi figli di stranieri hanno a scuola il massimo dei voti.
L’autore del testo e relatore è Giuseppe Brescia, il presidente della commissione Affari costituzionali, che ha affermato: “E‘ surreale chiedere lo stop dello “ius scholae” dopo aver occupato i lavori della commissione per circa 30 ore. La verità è che questo testo può essere approvato e la Lega non ha argomenti validi. Il governo ha dato in commissione e darà in aula solo pareri tecnici. Non ha senso metterlo in mezzo”.