Striscia La Notizia sta per cominciare. Ma ancora prima che inizi, già fa parlare di sé. Inevitabile quando dinanzi hai un popolo di imbecilli della rete (non tutti, per fortuna), pronto a indossare le armi dei leoni da tastiera per cause e ragioni decisamente opinabili.
E così ecco che appena Luca Abete, inviato del programma di Antonio Ricci, posta su Facebook la foto delle due nuove veline, volano alcuni insulti razzisti nei confronti di una delle due soubrette. Ad affiancare i conduttori saranno, quest’anno, Shaila Gatta, 21enne originaria di Secondigliano (Napoli) e Mikaela Naeze Silva, 23enne nata a Mosca e figlia di medici (il padre è dell’Angola, la madre è afghana). In Italia da quando ha sei anni (è cresciuta e ha studiato danza a Genova), è lei la destinataria dei messaggi razzisti.
“Torniamo alle origini italiche”, si legge. E ancora: “Il prossimo anno, per favore, due ragazze ariane!”. Ma non basta. “La bionda africana…siamo ridicoli”. Per carità, tra i quasi 2mila commenti, parliamo di una netta minoranza di insulti razzisti, ma resta lo scandalo, l’ennesimo, emblema di un’involuzione culturale nel segno del razzismo gretto.
C’è chi, come sottolinea giustamente Repubblica, ne fa una questione di lavoro (“toglie il posto a una delle nostre ragazze, ne abbiamo di bellissime”) e chi la butta sull’orgoglio nazionale: “Si è persa l’identità nazionale per il politicamente corretto”.
Deo gratias c’è chi ha censurato tali commenti e chi si è scagliato contro gli stessi. In molti hanno ricordato che Mikaela non è la prima velina straniera, né tantomeno la prima star della tv nostrana non italiana. “Della Hunziker (svizzera, ndr) nessuno disse niente perchè era bianca”, sottolinea Giovanna. Andrea ricorda invece le gemelle Kessler, Dalida, Ilona Staller, Edwige Fenech e Belen: “Quando il razzismo ostacola persino la passione italiana per le belle figliole vuol dire che abbiamo oltrepassato di brutto la soglia del pericolo”.
Ma non basta. Perché i leoni da tastiera razzisti per ignoranza non comprendono le legittime e razionali risposte di chi vorrebbe farli ragionare. C’è da stupirsi? Probabilmente no. Come si suol dire, a lavare la testa agli asini si perde acqua, tempo e sapone.