Gli italiani sono sempre più poveri. Anche nel 2024 la metafora della casa-impossibile sembra calzante per descrivere la situazione in cui si trovano tantissimi italiani. Negli ultimi anni l’inflazione ha eroso il reddito disponibile, che per 3 famiglie su 5 rimane inadeguato o appena sufficiente per far fronte alle necessità, obbligandole a fare i conti con le proprie effettive capacità finanziarie. In questo scenario, aumentano le difficoltà di acquisto dell’abitazione, in particolar modo per le famiglie unipersonali e quelle più numerose, così come le difficoltà a sostenere canoni di locazione investiti da un trend di crescita più sostenuto rispetto ai prezzi.
A scattare questa fotografia è il 17esimo rapporto sull’Abitare 2024 realizzato da Nomisma con il supporto di Crif e presentato nell’ambito di un evento organizzato in collaborazione con Confindustria. Come evidenzia l’indagine 2024 alle famiglie realizzata da Nomisma, il clima di fiducia degli italiani rispetto alla situazione generale restituisce un’intonazione meno positiva rispetto al 2023.
Gli italiani sono sempre più poveri. Per Nomisma il 60% delle famiglie è costretto a scegliere l’affitto piuttosto che l’acquisto di una casa
Nel dettaglio, le componenti del clima di fiducia delle famiglie restituiscono giudizi più favorevoli sulla sicurezza lavorativa personale e sulla disponibilità delle banche a concedere credito, mentre al contempo peggiorano le valutazioni rispetto alle prospettive di crescita del Paese e alle ricadute economiche e sociali dovute al perdurare dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Si conferma, come fanalino di coda, anche quest’anno, la fiducia rispetto alla credibilità dei partiti. L’interesse da parte delle famiglie nei confronti della casa rimane però ben saldo, e l’abitazione viene scelta non solo come luogo di vita, ma anche come opportunità di investimento.
A fronte di 3 milioni di famiglie che nei prossimi 12 mesi dichiarano un interesse all’acquisto, le condizioni per concretizzare la compravendita, però, non sempre sono accessibili, al punto che – secondo le rilevazioni di Nomisma – la “domanda reale” vede coinvolte 980.000 famiglie, un numero elevato se confrontato con le 700mila compravendite di abitazioni previste a consuntivo dell’anno 2024. Contemporaneamente la quota di famiglie in locazione che considera l’affitto come unica soluzione possibile a fronte della mancanza di risorse per accedere alla compravendita è passata dal 56% nel 2023 al 59,3% del 2024. Il rapporto Nomisma segnala come la quota di famiglie che hanno fatto ricorso alla locazione per un periodo superiore a sei mesi sia scesa dal 5% nel 2023 al 3,3% nel 2024, posizionandosi al di sotto dei livelli precedenti alla pandemia.