Matteo Renzi ha trovato i colpevoli dei suoi pessimi risultati politici e del suo indice di gradimento in continua discesa: i magistrati. Come nella migliore tradizione berlusconiana il padrone di Italia Viva decide di aprire la campagna elettorale schiantandosi contro ala magistratura: “I magistrati hanno interrotto il cammino di crescita di Italia Viva”, ha detto a Roma presentando il suo libro.
Matteo Renzi ha trovato i colpevoli dei suoi pessimi risultati politici
E, come spesso gli accade, propone la sua versione dei fatti completamente sconnessa dalla realtà: “Noi partiamo con Italia Viva, siamo accreditati al 5-10 per cento, si dice che arriveremo a doppia cifra e poi arriva l’inchiesta Open, che è uno scandaloso processo politico alla politica”, spiega alla platea.
Ma ora, dice Renzi, è il momento del “contrattacco” (usando, anche questo come Silvio, le solite metafore calcistiche) rivendicando di avere dato “dato le carte con il 4%, figuriamoci con il 5% e molto di più”. Peccato che nessuno dei suoi gli abbia passato l’ultimo sondaggio di Swg che lo dà al 2,5%.
“Non ne lascio più passare mezza, con il sorriso”, annuncia Renzi (a proposito, avete notato quel “con il sorriso” dal sapore salviniano?) mentre attacca il vicepresidente del Csm David Ermini (che ha già annunciato querela) e avvia il ventilatore del fango contro Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi, i magistrati che Renzi ha denunciato.
La tesi di Renzi è semplice: “Come posso fidarmi dei magistrati che indagano su di me quando loro stessi hanno uno molestato una collega, il secondo arrestato e indagato buona parte della famiglia Renzi, il terzo contaminato la scena del crimine del caso David Rossi”. Del resto è la tesi che Renzi va ripetendo da tempo, solo che ora è stampata “perché si ricordino i fatti”.
Poi via, di nuovo contro Ermini: “è stato eletto con il metodo Palamara e ha ricevuto da Davigo copie dei verbali che non doveva ricevere”, dice Renzi, affossando di fatto anche la riforma Cartabia. Nessuna analisi dei propri errori politici: per Renzi la sua parabola istituzionale è tutta colpa della magistratura sporca e cattiva che ce l’ha con lui. Chissà Silvio, ascoltandolo, come sarà fiero di avere un erede che ha già imparato come si fa.