Con il prezzo del gas che macina record, per gli italiani si preannuncia una stangata in bolletta a partire da questo autunno. Insomma una vera e propria emergenza nazionale, la quale potrebbe costare fino 1230 euro a famiglia, che sta dando nuova linfa vitale ai fautori del nucleare che, di giorno in giorno, si moltiplicano. Così dopo Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, anche il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, si unisce alla schiera dei fan dell’atomo.
Sul nucleare poche idee e tanto confuse
Secondo il renziano “le energie alternative come quella eolica e fotovoltaica non saranno sufficienti per coprire i fabbisogni energetici del futuro”. Per questo, spiega, “è necessario aprire un dibattito serio e senza speculazioni su come pensare all’approvvigionamento energetico del nostro Paese per i prossimi 20 anni, consapevoli che l’energia nucleare di ultima generazione sia ormai una prospettiva che la scienza considera sicura ed efficace, come definito anche in sede europea”.
Tralasciando i problemi relativi alla sicurezza degli impianti – tutt’altro che superati – e soprattutto dalla loro produzione di scorie radioattive che non sapremmo neanche dove stipare, c’è da chiedersi come il ritorno al nucleare possa essere una soluzione capace di tamponare nel breve periodo l’aumento del costo dell’energia. Già perché, dati alla mano, per realizzare una singola centrale nucleare di terza generazione occorrono dieci anni mentre se si vuole puntare a quelle di quarta generazione, le quali sono ancora in fase di studio, occorrerà almeno il doppio del tempo.
A spiegarlo è stato lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui “non è una tecnologia matura” e “probabilmente tra una decina d’anni si vedrà se potrà essere impiegata”. Ben diversa la situazione degli impianti per la produzione di energia pulita, le cosiddette fonti rinnovabili, che richiedono un anno o due per entrare in funzione. Non solo. Il nucleare che tanto piace al Centrodestra e a Italia Viva è anche estremamente dispendioso visto che ogni impianto costa svariati miliardi di euro e i costi di gestione, soprattutto per l’acquisto delle necessarie materie prime, sono altissimi.