Italia Viva a Genova: sotto la Lanterna arriva l’abbraccio, quello che assomiglia a una promessa di matrimonio, tra Matteo Renzi e il centrodestra. Un punto di svolta nell’avvicinamento a Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e ovviamente Matteo Salvini. Dopo mesi di abboccamenti e di battaglie condivise anche fuori dal Parlamento, ecco che arriva l’atto formale: Italia Viva va con il centrodestra, sostenendo la candidatura del sindaco uscente del capoluogo ligure, Marco Bucci. Se in Sicilia, c’era la foglia di fico della particolarità territoriale – come si giustificava da Iv parlando dell’intesa con il centrodestra – ora la maschera è stata gettata via.
Italia Viva a Genova: a nozze con la destra
La decisione degli italovivi non è stata un fulmine a ciel sereno. Da settimane era stata ventilata, si mormorava della corrispondenza di amorosi sensi con il destrorso primo cittadino genovese. La mossa è stata però annunciata dalla deputata ligure, Raffaella Paita, donna di fiducia dell’ex Rottamatore nella regione. La motivazione porta con sé tratti di surrealismo. Bucci rappresenta “una vera sinistra che fa fatti”, è la tesi rilanciata a mezzo stampa da Paita. Intanto, per non perdere del tutto la faccia, il partito ha preferito non presentare il proprio simbolo. Forse è troppo pure per Renzi metterlo già al fianco di quello delle destre unite. Si tratta comunque solo di una piccola cautela: la previsione delle nozze renziane con il centrodestra giunge da parte di chi, come Giovanni Toti, ha avviato da tempo un confronto politico con l’ex Rottamatore. “Se è una tappa di avvicinamento, ben venga e benvenuti”, ha candidamente affermato il presidente della Regione Liguria e co-fondatore di Coraggio Italia. Con un’aggiunta: “Francamente, le posizioni nazionali di Italia viva mi sembrano molto più simili e più coerenti a quelle del centrodestra di governo della nostra regione che non a quelle del centrosinistra”.
Enrico sta sereno
Il sostegno a Bucci è un sonoro schiaffo rifilato a Enrico Letta e al suo affannoso tentativo di costruire il campo largo, dal Movimento 5 Stelle a Carlo Calenda. Da mesi, in particolare alla trattativa per il Quirinale in poi, il segretario del Partito democratico ha portato avanti un corteggiamento via via più serrato. Dimenticando totalmente lo “stai sereno” e optando per un approccio di realpolitik. Senza fare i conti con il camaleontismo di Renzi. Cristian Romaniello, deputato di Europa Verde, affila l’arma dell’ironia per commentare la dinamica: “Più che parlare di chi va con la destra, come Renzi, sarebbe bello che il Pd facesse qualcosa di sinistra”. “Letta – dice il parlamentare ecologista a La Notizia – tolga l’elmetto, lo attendiamo volentieri nel campo del pacifismo”. Non c’è alcuna sorpresa per la situazione genovese anche per Mattia Crucioli, senatore di Alternativa e candidato sindaco a Genova: “Le due coalizioni sono equivalenti e Italia Viva può agevolmente scegliere la variante che a Genova è data per vincente”. Un discorso di convenienza, dunque. E Crucioli formula una previsione sul panorama nazionale: “Renzi potrà liberamente decidere se gli conviene di più accettare il corteggiamento di Letta o candidarsi a erede di Berlusconi”. Quindi, conclude il senatore, “di scelte ideologiche non ne vedo, solo la più vecchia e arida spartizione del potere”. Romaniello, infine, non è molto più tenero: “Il Pd, con Draghi a Palazzo Chigi, già governa con la destra. A questo punto se trovasse un ‘migliore’ anche a Genova… perché non riproporre il modello?”.
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