“L’Italia è consapevole di abitare ed essere parte di questa casa comune, ci rendiamo conto che non tutte le nostre priorità possono essere imposte e condivise da tutti, ma non siamo disposti ad accettare un bilancio europeo insufficiente per il futuro dei cittadini, in nome di una rapida conclusione del negoziato”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo straordinario e in merito alla proposta sul bilancio dell’Ue 2021-2027 avanzata venerdì dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Un bilancio europeo insufficiente, ha aggiunto il premier, “sarebbe una sconfitta, non meramente di natura contabile, ma più politica dell’idea stessa di Europa e della sua capacità di offrire soluzioni e risposte soddisfacenti”.
“Il vertice di domani – ha detto ancora Conte – appare dunque complesso e complicato perché basato su una proposta che non rispetta le attese di dotare l’Ue di strumenti innovativi o adeguati all’elevata posta in gioco, una preoccupazione condivisa anche dal Parlamento europeo. La situazione del negoziato, con la proposta Michel, apporta alcuni lievi avanzamenti rispetto al precedente quadro negoziato della presidenza finlandese. La proposta rimane comunque inadeguata. Non posso nascondere la nostra insoddisfazione che sarà portata domani al tavolo. L’Italia è un contributore netto dell’Unione e non è disponibile ad accettare un compromesso a ogni costo”.
C’è preoccupazione “condivisa anche dal Parlamento europeo che non esiterebbe a bocciare un bilancio inadeguato”. “Ho espresso – ha detto ancora il presidente del Consiglio parlando nell’Aula di Palazzo Madama – un primo apprezzamento di massima verso il programma preannunciato dalla presidente von der Leyen, intravedemmo allora il sincero proponimento di imprimere un ambizioso salto di qualità della politica dell’Unione, di fronte a questa proposta di bilancio del presidente del Consiglio dell’Unione europea la nostra iniziale insoddisfazione muove dalla constatazione che di tale ambizione resta poca traccia. Registriamo qualche progresso ma di ambizione ne rinveniamo ben poca”.
“Il nostro obiettivo – ha proseguito Conte – è duplice: da un lato permettere all’Ue di affrontare le grandi sfide di portata globale, dall’altro lato ci dobbiamo opporre all’idea di una Europa ripiegata su interessi nazionali e dobbiamo assicurare che ciascuno faccia la propria partecipa. L’Ue deve assumere un ruolo più profilato come attore globale, è indispensabile una cooperazione con il vicinato, con il Mediterraneo e con l’Africa subsahariana. La cooperazione è un esempio concreto di come mettendo in comune le risorse si possono ottenere risultati migliori rispetto ad azioni individuali dei singoli stati membri”.