L’Italia va verso un nuovo lockdown che durerà fino al 30 aprile 2021. I colori delle regioni varieranno dalla zona rossa a quella arancione e l’Italia sarà chiusa fino a maggio 2021 mentre anche il resto d’Europa si blinda. Da martedì più della metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle sette regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione.
Verso un nuovo lockdown fino al 30 aprile: Italia chiusa fino a maggio 2021
Il nuovo decreto legge che il governo Draghi si appresta a varare porterà le regole a partire dal 7 aprile, data di scadenza del Dl 12 marzo 2021 fino al 30 aprile. Niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese. Ma le scuole fino alla prima media saranno aperte: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.
Il governo prorogherà dunque l’attuale decreto in vigore già all’inizio della settimana prossima dopo l’incontro lunedì con le Regioni, e valuterà non prima della metà del mese l’andamento della curva dei contagi. In ogni caso è probabile che fino al 30 aprile, quando scadrà lo stato d’emergenza in vigore dal gennaio dell’anno scorso, non cambierà nulla. Intanto Calabria, Toscana e Valle D’Aosta vanno ad aggiungersi nella fascia con le restrizioni massime dove già si trovano Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Veneto, la province di Trento e la Puglia. Il presidente Michele Emiliano ha firmato un’ordinanza che introduce ulteriori restrizioni: zona rossa rafforzata.
Ovvero niente spostamenti nelle seconde case, negozi chiusi alle 18, aumento dello smart working per i dipendenti pubblici. Passa invece in arancione da martedì il Lazio, che ha un Rt a 0,97: sono così 8 le regioni in questa fascia, oltre alla provincia di Bolzano, anche se in molte ci sono interi comuni in zona rossa. Salta anche la riapertura dei cinema e teatri che era stata prevista per domani, 27 marzo. La ripresa sarebbe stata consentita solo nelle zone gialle ma, alle luce delle decisioni emerse nella cabina di regia della scorsa settimana con lo stop del giallo fino al 30 aprile slitta di conseguenza anche la riapertura di cinema e teatri.
Italia lockdown: il nuovo decreto chiusure di Draghi
Intanto però è scontro nella maggioranza che sostiene il governo Draghi sulle riaperture. La scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese è stata condivisa nella cabina di regia, ma ha provocato comunque tensioni nella maggioranza. “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile” dice il leader della Lega Matteo Salvini chiedendo al presidente del Consiglio, “nel nome del buonsenso che lo contraddistingue e soprattutto dei dati medici e scientifici”, di considerare la possibilità di riaprire in sicurezza le attività almeno in quelle regioni e città “con la situazione sanitaria sotto controllo”.
Le chiusure “sono pensabili o impensabili solo in base ai dati. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”, ha replicato in conferenza stampa lo stesso Draghi lasciando però aperto uno spiraglio: ci sarà un monitoraggio “settimana per settimana” e se i numeri lo consentiranno non si possono escludere “cambiamenti in corso”. L’abolizione della zona gialla
fino a fine aprile, prevista nel decreto che il governo varerà, comporta una serie di misure rigoriste contro cui la Lega si è pronunciata. In zona arancione o rossa i ristoranti e i bar sono chiusi e possono funzionare soltanto da asporto. Salvini invece avrebbe voluto un’apertura almeno per pranzo.
La Repubblica oggi fa sapere che la Lega vorrebbe che le nuove norme arrivassero il più tardi possibile, magari giovedì o venerdì, per dare modo al governo di avere sulla propria scrivania dati
più rassicuranti e agire di conseguenza. Ma è difficile che l’impostazione possa cambiare. Draghi ha chiarito che continui stop and go potrebbero rallentare la ripresa, invece che accelerarla. Inviterà a tenere duro nelle prossime settimane, quindi. Con la complicità di un calendario abbastanza facile da gestire. Non ci sono infatti preoccupanti ponti il 25 aprile o il primo maggio: si tratta di una domenica e di un sabato.
L’onorevole leghista Claudio Borghi incita il Carroccio a ribellarsi: “Mi piacerebbe che ci fosse una approfondita discussione su decisioni che toccano la vita di milioni di italiani. Invece è tutto
demandato ai tecnici, nelle cui cabine di regia non si raggiunge nemmeno l’unanimità”. La Stampa spiega che in vista del Consiglio dei ministri che martedì dovrebbe varare il nuovo decreto con le regole postpasquali, insomma, la situazione resta questa: la Lega chiede di riaprire il più possibile, gli altri partiti sostengono la linea della prudenza. Polemizzando contro chi fa polemiche. Come Federico Fornaro, capogruppo Leu alla Camera: “Continuare a mandare messaggi dissonanti all’opinione pubblica e ad alimentare polemiche sterili non solo non aiuta, ma sta diventando il miglior alleato del virus. La salute degli italiani si tutela analizzando i dati e con il supporto degli scienziati, non seguendo l’andamento dei sondaggi”.
Il calendario delle chiusure dal 29 marzo al 30 aprile in zona rossa e arancione
Il calendario con la Pasqua in rosso dal 29 marzo al 30 aprile ricorda le restrizioni che cambiano giorno per giorno. Il 7 aprile entrerà in vigore il nuovo decreto che resterà valido fino al 30 aprile. Ecco le date e le regole valide in tutta Italia:
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- dal 29 marzo al 2 aprile si può uscire dalla propria regione solo per motivi di lavoro, salute, estrema necessità e urgenza. Si può andare nelle seconde case ma ci sono regioni che hanno vietato (Campania) o limitato (Sardegna) gli accessi. In Toscana non possono entrare i non residenti. In zona arancione si torna a scuola fino alla terza media; bar e ristoranti sono chiusi ma è consentito l’asporto; in zona rossa è vietato andare a trovare parenti e amici.
- dal 3 al 5 aprile tutta Italia è in zona rossa. Vietato uscire dalla propria abitazione se non per i motivi di lavoro, salute, necessità e urgenza.
- a partire dal 6 aprile si potrà uscire dalla propria regione solo per motivi di necessità e urgenza; in zona arancione non si può uscire dal proprio comune di residenza.
Dal 7 al 30 aprile entrerà in vigore il nuovo decreto e verrà eliminata la zona gialla mentre rimarrà quella bianca. Vietato lo spostamento tra regioni, a scuola si torna in presenza fino alla terza media in zona arancione e fino alla prima media in zona rossa.
Italia lockdown 30 aprile: tutta Europa si blinda
Intanto anche il resto d’Europa va verso il lockdown. Ad un anno dall’inizio della pandemia di coronavirus l’Europa torna a vivere l’incubo dei primi mesi e, invece di cominciare a riaprire, quasi tutti i Paesi mantengono le restrizioni o impongono nuove chiusure a partire dal periodo di Pasqua. Unica eccezione la Gran Bretagna che, grazie ad una poderosa campagna di vaccinazioni, dal 12 aprile inizierà una ripresa progressiva di tutte le attività. Le misure paese per paese:
- Germania: il Paese ha prolungato fino al 18 aprile le misure anti-Covid attualmente in vigore ma ha annullato il super lockdown di Pasqua che prevedeva anche la chiusura dei supermercati con conseguente mea culpa della cancelliera Angela Merkel. Si tratta del quinto rinnovo delle restrizioni dallo scorso 16 dicembre. In più, questa volta è stato introdotto l’obbligo di mascherine chirurgiche o FFp2 nei negozi e sui mezzi pubblici. Capitolo a parte le scuole, che restano di competenza dei Laender. Dal 22 febbraio sono tornati in classe gli studenti fino agli 11-12 anni con didattica a settimane alterne o soltanto qualche ora al giorno. Per gli altri alunni continua la didattica a distanza.
- Francia: quasi un terzo della popolazione francese a Parigi e dintorni, nel nord del Paese e nel sud vicino Nizza, è entrato dal 20 marzo in un nuovo lockdown di un mese. Altre tre regioni francesi, compresa la città di Lione, vi sono entrate da ieri, sempre per quattro settimane. Le attività non essenziali sono chiuse, tranne i parrucchieri. Si può fare attività sportiva all’aperto entro 10 km da casa ma non si può viaggiare all’interno del Paese senza un motivo valido. Le scuole sono ancora aperte. Resta in vigore il coprifuoco nazionale dalle 19 alle 6. * SPAGNA – Anche qui prorogato fino a maggio il coprifuoco dalle 23 alle 6. Nel resto della giornata si può uscire solo per andare al lavoro, a scuola, per acquistare medicine o per prendersi cura di anziani e bambini. Chiunque abbia più di sei anni ha l’obbligo di mascherina sui mezzi e gli spazi chiusi pubblici. In alcune regioni anche all’aperto.
- Belgio e Olanda: il Belgio ha prorogato il lockdown fino al primo aprile e vietato tutti i viaggi non essenziali. Si può ricevere in casa solo una persona, sempre la stessa, e all’aperto resta il limite di quattro. I negozi sono aperti ma si può entrare da soli e per un massimo di 30 minuti. In Olanda il lockdown è stato esteso fino al 20 aprile. Anche il coprifuoco è stato prorogato, ma dal 31 marzo inizierà un’ora dopo, dalle 22 alle 4.30. Il governo ha chiesto ai cittadini di non prenotare le vacanze all’estero almeno fino alla metà di maggio. Gli alunni delle secondarie possono andare a scuola un giorno alla settimana e dal 26 aprile anche gli studenti universitari potranno frequentare almeno un giorno. Bar e ristoranti rimangono chiusi, insieme ai negozi non essenziali. Vietati i raduni di più di due persone.
- Gran Bretagna: in controtendenza rispetto al resto d’Europa, il Regno Unito dal 12 aprile inizia una progressiva riapertura. Merito della macchina dei vaccini ma anche del lockdown duro in vigore da quasi tre mesi. Boris Johnson ha incoraggiato i cittadini invitandoli a breve a tornare nei pub. Per il momento solo all’aperto e con tutte le cautele del caso. Restano vietati i viaggi all’estero fino al 17 maggio che potrebbe essere anche il giorno in cui riapriranno hotel e teatri. Johnson ha comunque detto chiaramente che saranno “i dati e non le date” a guidare le decisioni del governo.