“Italia in guerra”, Draghi confonde con le sue parole e con comunicati non chiari l’intento del Paese nel conflitto in Ucraina. La risposta al Santo Padre su Twitter ha generato tantissimo commenti.
“Italia in guerra”, la gaffe di Draghi in un comunicato
Il comunicato di Palazzo Chigi su Twitter ha provocato diverse polemiche. Una risposta alle parole di Papa Francesco che non hanno chiarito la posizione dell’Italia, ma hanno solo mandato in confusione. “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!” ha detto, questa mattina, Papa Francesco durante l’udienza al Centro Femminile Italiano qualche giorno fa. “La vera risposta non sono altre armi – ha ribadito il Santo Padre come aveva già fatto -, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti, un modo ormai globalizzato, e di impostare le relazioni internazionali”.
Ecco, poi il comunicato di Draghi su Twitter: “Esprimo la gratitudine mia e del governo al Santo Padre. Noi stiamo cercando la pace, gli altri leader europei la stanno cercando. Anche io avrò colloqui con Putin. Non siamo in guerra per seguire un destino bellico, vogliamo tutti la pace”. Un “non siamo in guerra” che suona in modo diverso non solo per il papa ma anche per molti visti anche i commenti.
Le parole di Draghi al Consiglio Europeo
“Noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando veramente. Gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare la stanno cercando, avrò anche io colloqui con Putin”. Sono le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa a Bruxelles dopo il Consiglio Ue.
Il concetto è stato ribadito proprio per rispondere all’attacco del Santo Padre che aveva definito “pazzi” chi ha messo in conto di spendere milioni di euro per comprare armi. Tuttavia, rimane parte del discorso fatto da Draghi nel giorno del videomessaggio di Zalensky al Parlamento Italiano: “Dobbiamo rispondere con gli aiuti anche militari alla resistenza”. Però l’articolo 11 della Costituzione Italiana celebra così: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.