“I sacrifici fatti con le misure restrittive hanno dato i loro frutti e in più, grazie ai vaccini, si sta aprendo una fase nuova”. Questo è il commento, felice ma altrettanto cauto, della senatrice M5S Elisa Pirro, capogruppo pentastellata in Commissione Sanità a Palazzo Madama, dopo la conferenza congiunta di ieri in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dela Salute Roberto Speranza hanno annunciato le prime importanti riaperture delle attività commerciali a partire dal prossimo 26 aprile.
Onorevole, possiamo dirlo: è la fine di un incubo?
È chiaro che si tratta di un percorso ragionato, fatto in modo attento proprio guardando, da un lato, all’andamento della campagna vaccinale e, dall’altro, ai dati epidemiologici. Non ci sono alzate di testa, nessuna scelta frutto di propaganda elettorale. Riapriamo le scuole per ridare normalità ai nostri ragazzi, come il MoVimento 5 Stelle ha sempre chiesto, e iniziamo una road map che gradualmente ci porterà ad aprire sempre di più, con la massima cautela come ha detto anche il ministro Speranza.
Insomma, un leggero sorriso ma con molta cautela.
Non è un tana libera tutti, ma un passo importantissimo verso quella che tutti speriamo possa essere un’estate migliore. La parola d’ordine è gradualità, lo ha evidenziato anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.
Quali saranno ora i prossimi step?
Il presidente del Consiglio Mario Fraghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno tracciato un vero e proprio calendario. Quella sarà la base di partenza, poi chiaramente si procederà in armonia con i dati, come è stato sempre fatto. E’ importante sottolineare che il sistema dei colori, tanto osteggiato da molti, resterà in vigore.
Alla fine Conte non aveva fatto così male, insomma…
Esatto. Anzi prosegue il lavoro impostato dal governo guidato da Giuseppe Conte perché consente di capire cosa accade sui territori, la cosa più importante per evitare passi falsi.
Salvini nel frattempo non ha perso occasione per tornare attaccare chi è “innamorato delle zone rosse”. In più ha sottolineato che il risultato raggiunto è merito della Lega. Lei cosa ne pensa?
Il risultato raggiunto come le dicevo è frutto delle misure restrittive e di un lavoro portato avanti da tutto il governo, che si è basato a sua volta su una una modalità impostata dal governo Conte, e, me lo faccia dire, merito in primis dei cittadini italiani che, rispettando le norme, hanno permesso questo risultato. Mi permetta poi di ringraziare il nostro sottosegretario Pierpaolo Sileri che per questa pandemia si è speso tantissimo. Per il resto, Matteo Salvini ci ha abituato a una costante propaganda sulle riaperture, spesso anche contraddittoria, a tratti anche pericolosa perché soffiare sul fuoco delle preoccupazioni dei cittadini non è giusto. Indimenticabile il suo ‘l’Italia deve ripartire’ del 27 febbraio 2020, alla vigilia di una drammatica emergenza sanitaria che peraltro ha, purtroppo, coinvolto la Lombardia più di qualsiasi altra Regione. E in cui la Lega di Salvini, nella persona del governatore Attilio Fontana, non ha fatto scelte edificanti. Le riaperture non sono né di destra né di sinistra, tutti vogliamo riaprire, ovviamente. Sostenere il contrario è una follia. Si tratta però di farlo nel modo migliore per continuare a tutelare la salute di tutti, il bene primario. D’altronde abbiamo visto cosa è successo nei Paesi in cui si è corso in avanti troppo velocemente.
Resta il tema della campagna vaccinale. Quanto sarà fondamentale accelerare dopo un periodo claudicante?
È importantissimo perché la vera chiave per tornare alla normalità sono proprio i vaccini. Nel primo trimestre, tra dicembre e marzo, sono arrivate 14 milioni dosi di vaccini, tra aprile e giugno ne riceveremo oltre il triplo, circa 45 milioni. Fermo restando che i ritardi delle case farmaceutiche sono stati inaccettabili, adesso le Regioni devono correre, rispettando le priorità indicate dal governo. Per il MoVimento 5 Stelle è poi fondamentale lavorare alla sospensione temporanea dei brevetti. Dobbiamo produrre più vaccini e raggiungere anche i Paesi più poveri. La pandemia riguarda tutto il mondo e tutto il mondo si deve salvare.