Dai banchi infuocati di un tribunale e dalla scomoda sedia di sindaco al palcoscenico. Luigi de Magistris si misura con un’opera di teatro civile che porta in scena questa sera e domani all’Istituto per gli studi filosofici di Napoli alle 19.30. Il luogo cruciale del pensiero rivoluzionario partenopeo, in quella via Monte di Dio che ha ispirato un romanzo di Erri De Luca, viene scelto come megafono per un’azione culturale che lancia un messaggio preciso: prendere parte, essere partigiani. Al centro ci sono i sogni anzi, un’“Istigazione a sognare” come recita il titolo di questa pièce. Il teatro diventa messaggero delle battaglie dell’ex pm e di un leader politico che non è mai sceso a compromessi.
Al centro dell’opera di teatro civile di Luigi de Magistris il dettato della Costituzione. Percorrendo il filo che unisce mafia e politica
De Magistris racconta l’intreccio tra mafia e istituzioni ma, soprattutto la funzione “civilizzatrice” della Costituzione italiana, attraverso la sua storia prima di magistrato e poi di primo cittadino della principale metropoli del Mezzogiorno. Da una parte gli spettatori si imbatteranno in una cronaca-racconto di alcune vicende giudiziarie che evidenziano il nodo sistemico tra politica corrotta e malaffare; dall’altra invece, emergerà la forza morale e civile che ancora oggi manifesta l’attuazione del dettato costituzionale.
L’ultima parte dell’opera ripropone infatti alcuni passaggi della Costituzione, in particolare il secondo comma dell’articolo 3, come strumento per la costruzione di una pacifica convivenza civile fondata sui principi di libertà, uguaglianza e dignità umana e sociale. “Ho sempre pensato che la cultura sia uno strumento di riscatto – spiega De Magistris – di rinascita delle coscienze e di rivoluzione. Soprattutto quando si basa su racconti veri e su storie ”. Non si prende tutti i meriti ma, guarda alla squadra coinvolta in questo appuntamento di cultura, memoria e militanza: “È un progetto collettivo, con me altri napoletani attivi da sempre sulla cultura che fanno musica e teatro, insieme abbiamo deciso di raccontare il valore della Costituzione ma, non con le parole o attraverso la propaganda, la gente è stanca di ascoltare chiacchiere. Portiamo in scena storie di esseri umani, di vicende che hanno segnato il nostro Paese”.
“La cultura è lo strumento adatto per defibrillare le coscienze sopite di questi tempi”
Non si è mai tirato indietro De Magistris e non lo fa nemmeno ora sul fronte del suo impegno anti-sistema, arricchito anche da un’intensa attività pubblicistica e di presenza nei talk show nazionali che, sarà al centro di questo spettacolo teatrale: “Parleremo della criminalità istituzionale, del rapporto torbido tra mafia e politica ma, anche di come dal basso si possano cambiare le cose. Racconterò la mia esperienza da magistrato e da sindaco di Napoli per dieci anni, ognuno di noi può e deve impegnarsi per la città, non bisogna aspettare il ‘panariello’ che arrivi dal cielo. Sia chiaro non sono un attore, il nostro è un teatro civile, è una nuova esperienza che mi emoziona, credo infatti che occorra sempre rigenerarsi e la cultura è lo strumento adatto per defibrillare le coscienze sopite di questi tempi”.
L’ex sindaco non si arrende e il primo obiettivo è affidarsi a un progetto “memoria” dopo la sua lunga vicenda politico-giudiziaria, mettendo però al centro i sogni: “Sono un combattente per la giustizia, uno che non si è girato dall’altra parte, un uomo che ha pagato un prezzo altissimo, in politica e nelle istituzioni ci sono tante persone per bene ma, anche troppi che non perseguono il bene e l’interesse comune e, tutto questo deve essere raccontato non per deprimersi ma, per svegliarsi”.