Sei mesi dopo la fine del mandato di Gian Carlo Blangiardo alla guida dell’Istat e dopo due blitz fallimentari della maggioranza per concedergli un bis, l’ultimo ieri che si è concluso con Fratelli d’Italia costretto a una rovinosa ritirata, la presidenza dell’Istituto resta un rebus.
L’Istat da sei mesi è senza guida
Una partita delicata che le destre vorrebbero concludere il prima possibile, per via delle importanti scadenze in vista della manovra, imponendo il bis del 74enne demografo, vicino alla Lega, che ha guidato l’Istituto a titolo gratuito dal 2019 al 2023. Proprio per questo ieri FdI ha presentato una richiesta all’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali della Camera per mettere in calendario, nella seduta che si è tenuta oggi, la votazione sul professore.
Peccato che poche ore dopo i meloniani, resosi conto che anche questa volta non avrebbero avuto i numeri per spuntarla visto che è richiesta la maggioranza qualificata e quindi il supporto delle opposizioni, hanno chiesto alla presidenza di sospendere la votazione che, infatti, oggi non c’è stata.
Del resto su Blangiardo il M5S ha manifestato la propria contrarietà da tempo. In primo luogo perché per confermarlo, il Governo ha dovuto modificare, con una norma contenuta nel decreto Pnrr, la legge Madia che vietava l’assunzione di pensionati nella Pubblica amministrazione. Inoltre i Cinque Stelle sottolineano come la gestione Blangiardo non sia stata eccezionale, tanto che i dipendenti dell’Istituto protestano da mesi, e per questo chiedono di puntare a un profilo diverso.