Prima l’annuncio di evacuare urgentemente l’est di Khan Younis, e poco dopo il raid dell’aviazione di Israele che ha causato l’ennesima strage. L’esercito israeliano (IDF) ha chiesto, in un comunicato, ai residenti dei quartieri orientali di Khan Yunis di “evacuare temporaneamente” nella zona umanitaria di al-Mawasi a causa di una presunta attività terroristica e del lancio di razzi verso Israele da questa città della Striscia di Gaza.
Militari che nel loro annuncio hanno spiegato molto chiaramente che l’esercito sarebbe entrato presto in azione e che avrebbe “operato con forza” in città per contrastare queste minacce terroristiche. Un raid che l’amministrazione di Benjamin Netanyahu ha reputato necessario a causa delle “informazioni di intelligence che indicano che Hamas ha incorporato infrastrutture terroristiche nell’area definita come area umanitaria”.
Israele ordina di evacuare Khan Younis, nel sud della Striscia, e poco dopo bombarda la città causando 27 vittime
Come già visto in occasioni simili, il breve preavviso – secondo le organizzazioni non governative – non ha permesso di evitare una strage. Infatti, almeno 27 palestinesi sono stati uccisi e a decine sono rimasti feriti a causa dei raid aerei e dei colpi dell’artiglieria dello Stato ebraico che hanno martellato la città nel sud della Striscia di Gaza.
Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa citando fonti del personale di soccorso. Stando a quanto si apprende, i paramedici intervenuti hanno subito recuperato il corpo di una bambina uccisa a seguito del bombardamento della casa della sua famiglia nella città di Bani Suhaila, a est, e anche il cadavere di una donna.
L’Onu denuncia una tragedia sfiorata a Gaza con Israele che ha aperto il fuoco su un convoglio umanitario
Come se non bastasse, durante un altro attacco si è sfiorata una vera e propria tragedia. A denunciarlo è il Commissario dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, che su X ha riferito che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un convoglio delle Nazioni Unite diretto a Gaza City, fortunatamente senza causare vittime.
“Pesanti spari da parte delle forze israeliane contro un convoglio delle Nazioni Unite diretto a Gaza City. Anche se non ci sono vittime, le nostre squadre hanno dovuto mettersi al riparo. Le squadre viaggiavano su auto blindate delle Nazioni Unite chiaramente contrassegnate e indossavano giubbotti delle Nazioni Unite”, ha scritto Lazzarini su X.
“Un veicolo è stato raggiunto da almeno cinque proiettili mentre aspettava davanti al posto di blocco delle forze israeliane a sud di Wadi Gaza, l’auto è stata gravemente danneggiata e ha lasciato il convoglio. Le squadre si sono poi riunite e finalmente hanno raggiunto Gaza City. Come tutti gli altri movimenti simili delle Nazioni Unite, questo movimento era stato coordinato e approvato dalle autorità israeliane. Gli operatori umanitari non sono un bersaglio. I responsabili devono essere chiamati a risponderne” ha concluso il vertice dell’UNRWA.