Malgrado le massicce proteste di piazza che da settimane, con cadenza quasi giornaliera, paralizzano Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu sembra godere di un consenso ben superiore a quanto immaginato. Questo almeno è quanto sostenuto nel sondaggio pubblicato dal quotidiano israeliano Ma’ariv secondo cui il Likud, partito guidato dal leader di Tel Aviv, anche in caso di elezioni anticipate manterrebbe la maggioranza relativa alla Knesset, con 24 seggi.
Il partito conservatore che attualmente ha 32 deputati, sopravanzerebbe il centrista partito di Unità Nazionale, guidato dall’ex generale Benny Gantz, con 21 seggi.
Israele, il Likud di Netanyahu resta in testa nei sondaggi. Ma in caso di elezioni né la sua coalizione né quella di Gantz avrebbero i numeri per governare
Ma non è tutto rose e fiori per Netanyahu. Stando a quanto emerge dal sondaggio, l’attuale maggioranza di governo – il Likud e i partiti dell’ultradestra nazionalista e religiosa – raccoglierebbero però solo 53 seggi, insufficienti per una maggioranza. Il blocco di opposizione, invece, arriverebbe a quota 58, ossia a soli tre seggi dai 61 necessari per guidare il Paese.
Nonostante le tensioni nella coalizione e il conflitto scoppiato il 7 ottobre nel Striscia di Gaza il governo di Netanyahu ha tenuto, e lo stesso premier viene considerato al momento privo di alternative; le prossime elezioni sono in programma nel 2026.