Bisogna trattare e negoziare uno scambio tra detenuti e ostaggi. Non ha dubbi Ami Ayalon, ex capo di Shin Bet, servizi segreti di Israele. In un’intervista al Tg3, Ayalon sottolinea gli errori politici del premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Per l’ex capo dei servizi segreti israeliani la soluzione doveva passare per la deterrenza, qualcosa che però “noi israeliani non abbiamo capito, consideriamo i palestinesi come persone ma non li vediamo come popolo”.
Invece “i palestinesi si vedono come popolo e quando arrivano al punto di credere di non avere più nulla da perdere, allora sceglieranno di fare la fine di Sansone. Noi avremo sicurezza quando loro avranno speranza”.
Israele, le responsabilità del 7 ottobre per Ayalon
Per Ayalon il 7 ottobre è stato il “peggiore degli incubi: c’è stato un fallimento innanzitutto politico. Netanyahu ha commesso un errore, ha accresciuto il potere di Hamas, per evitare i negoziati”.
Ma, spiega ancora l’ex capo dei servizi segreti, “così facendo ha indebolito l’autorità palestinese: Hamas ha potuto presentarsi come sola in grado di liberare quel popolo ed è diventato più forte”.
L’ipotesi di uno scambio tra ostaggi e detenuti
Secondo Ayalon non ci sono dubbi, sin dall’inizio sarebbe stato necessario scambiare gli ostaggi con i detenuti palestinesi, come oggi chiede Hamas: “Avremmo dovuto farlo sin dall’inizio, dare loro 6-7mila prigionerei palestinesi e avere indietro tutti i nostri ostaggi”.
Ora, invece, “c’è un problema di fiducia, nessuno crede a nessuno. Ma se ci fossero le condizioni per trattare oggi lo dobbiamo fare”. “E poi – conclude Ayalon – distruggere militarmente Hamas”.
Israele aumenta le operazioni nella Striscia di Gaza
Dal punto di vista di quanto avviene al fronte, le truppe israeliane hanno aumentato le operazioni all’interno della Striscia di Gaza, come comunicato dal portavoce militare. Nella notte “sono stati uccisi dozzine di terroristi”, afferma, sostenendo che fossero in edifici e tunnel.
Dopo poche ore di pausa è ripreso anche il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia. La polizia ha inoltre comunicato di aver identificato i corpi di 1.135 israeliani uccisi dall’inizio dell’attacco di Hamas del 7 ottobre: di loro 823 sono civili e 312 soldati. Tra le vittime c’è anche Shani Louk, la giovane tedesca presa in ostaggio da Hamas: era cittadina sia tedesca che israeliana.