L’ultimatum dell’Isis è scaduto. La vita del pilota giordano e del reporter giapponese in mano ai jihadisti è appesa a un filo. In Giappone prosegue la corsa contro il tempo per salvare Kenji Goto. Tokyo continua a esaminare le informazioni e a spingere per la collaborazione di Amman, mentre il premier Shinzo Abe ha detto in parlamento che “tutti gli sforzi sono stati fatti per la liberazione di Goto”. Peccato, però, che non sia stata trovata un’intesa sul rilascio della terrorista Sajida al Rishawi, detenuta in Giordania, la cui liberazione è stata chiesta dall’Isis che ha continuato a inviare messaggi sanguinari via web. “Il sole sta tramontando e il respiro di Mouad Al Kassasbeh se ne andrà con il sole”, riferendosi al pilota giordano catturato il 24 dicembre. L’ultimo è accompagnato dalla foto di un coltello e giunge dopo le indiscrezioni pubblicate dal New York Times, che citando una fonte in contatto con le autorità di Amman ha affermato che sarebbero falliti i negoziati per lo scambio di prigionieri tra lo Stato islamico e la Giordania. Gli jihadisti avevano chiesto la liberazione di Sajida al-Rishawi, un’aspirante kamikaze irachena arrestata nel 2005 ma il governo di Amman ha annunciato che non libererà Rishawi finchè non avrà la prova che il pilota è ancora vivo. Il nuovo ultimatum che fissava la durata della vita degli ostaggi “fino al tramonto” era arrivato al mattino. Account ricollegabili al gruppo jihadista su Twitter avevano pubblicato un audio in cui sembra riconoscibile la voce del giornalista nipponico, Kenji Goto, che esponeva le nuove richieste del gruppo. “Se Sajida al-Rishawi, non sarà pronta per lo scambio con la mia vita al confine turco al tramonto di giovedì, 29 gennaio, ora di Mosul, il pilota giordano Mouath al-Kassasbeh sarà ucciso immediatamente”. “Temo che possa essere l’ultima possibilità per mio marito”, è il disperato appello della moglie di Goto che prega i governi della Giordania e del Giappone di “capire che i destini di entrambi gli uomini sono nelle loro mani”. Tokyo ha, tuttavia, fatto sapere che dopo aver fatto ogni sforzo le trattative sono fallite. Ora non possono che attendere l’inevitabile. Per quanto riguarda il governo giordano, in mancanza di notizie dopo l’ultimatum di due giorni fa, ha dichiarato che se il pilota giordano in mano allo Stato islamico sarà ucciso, la Giordania darà il via alle “esecuzioni” dei jihadisti nel braccio della morte delle sue carceri. Lo ha riferito il tweet postato da Elijah J. Magnier, capo dell’ufficio di Amman del quotidiano kuwaitiano “al Rai”. “La Giordania – scrive il giornalista – ha inviato un messaggio all’Isis: “Non solo Sajida (al Rishawi, kamikaze mancata nel braccio di morte di un carcere ad Amman) ma anche la maggior parte dei jihadisti senior nelle carceri del regno sarà presto giudicati e giustiziati”. Il giornalista, in un secondo tweet, ha aggiunto che oggi il governo di Amman ha di nuovo messo in chiaro la sua posizione: “Maaz (al Kasìssasbeh, pilota giordano ostaggio di Isis) in cambio di Sajida. Non abbiamo nulla da aggiungere in questa questione”.
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