Scade domenica l’ultimatum che Vito Crimi ha lanciato a Davide Casaleggio (leggi l’articolo). Il reggente M5S ha inviato al presidente dell’associazione Rousseau la diffida ad astenersi da qualsiasi trattamento dei dati degli iscritti che non sia finalizzato alla consegna dei medesimi dati al Movimento entro 5 giorni. Diffida che è stata inviata anche al garante della Privacy.
Nel corso dell’assemblea di lunedì con i deputati e i senatori grillini, lo stesso Crimi si era detto fiducioso riguardo alla possibilità di ottenere l’elenco degli iscritti entro questa settimana. E il leader in pectore del Movimento, Giuseppe Conte ha affermato con sicurezza che presto il Movimento ritornerà in possesso dei dati preziosi che gli spettano. Ma Casaleggio non ha alcuna intenzione di mollare e ha fatto sapere che con Crimi c’è anche il curatore del M5S nominato dal Tribunale di Cagliari, l’avvocato Silvio Demurtas che ha avanzato identica richiesta.
Con il risultato che ad oggi sono quindi “almeno due” le persone a reclamare la legittimità di un eventuale trasferimento dei dati degli iscritti del M5S e dunque la rappresentanza legale del Movimento. E’ necessario, per sedersi al tavolo – ha replicato l’Associazione – definire innanzitutto chi sia l’interlocutore con il quale Casaleggio dovrà affrontare le questioni aperte: dai dati degli iscritti alle modalità per saldare il debito del M5S nei confronti di Rousseau. Intanto Alessandro Di Battista chiarisce che “la fronda interna ai 5 Stelle non la sto capitanando io”
Sebbene alla domanda se intenda fare qualcosa di nuovo replichi con un “c’ho pensato ma aspetto qualche mese, e vedrò dopo l’estate”. Remota, al momento, la possibilità che rientri nel M5S. “Per tornare con i 5 Stelle, la condizione – dice – è che il Movimento esca dal governo Draghi. Anche a Conte ho detto che dipende dalle proposte e dalla linea politica che intende assumere. Io e Luigi (Di maio, ndr) siamo ancora amici ma le nostre distanze politiche non ci permettono più una frequenza continua: lui ad esempio è diventato atlantista, io no”. A Di Battista e a Casaleggio guardano quei deputati e senatori espulsi dal Movimento per non aver votato la fiducia a Draghi: una trentina di loro si sta organizzando per dar vita ad un gruppo parlamentare che si collochi all’opposizione.