Il Tesoro in campo per lo stadio della Roma? Nulla di più che una battuta. Mentre non si placano le polemiche derivanti dall’inchiesta sullo stadio, che ipotizza un metodo corruttivo messo in campo dal costruttore Luca Parnasi, fa discutere la proposta di Massimo Ferrarese, presidente di Invimit, la società del Tesoro che gestisce alcuni fondi immobiliari. L’altro ieri Ferrarese (che non c’entra niente con le indagini) se ne è uscito dicendo più o meno questo: sullo stadio niente paura, possiamo pensarci noi di Invimit. Peccato, però, che non sia dello stesso parere Elisabetta Spitz, amministratore delegato della medesima società pubblica.
“Non è una mia idea”, ha esordito ieri la Spitz contattata da La Notizia, per poi precisare che “si tratta di una proposta del presidente”. Sì, ma come è venuta fuori? “Guardi, non ne ho idea”, ha aggiunto l’Ad di Invimit, confidando nella possibilità “di verificare direttamente con il presidente”. Ma il problema non sarebbe nemmeno quello della paternità del progetto. Il punto, ha precisato ancora la Spitz, “è che Invimit non può comprare terreni da privati”, esattamente il caso delle proprietà di Parnasi situate a Tor di Valle. Per questo, ha concluso la manager, l’idea di coinvolgere Invimit “non è percorribile”.
A maggior ragione l’uscita di Ferrarese diventa più che curiosa. Anche perché viene da un presidente che, esattamente come l’Ad e il resto del consiglio di amministrazione, è in scadenza di mandato. Invimit, infatti, con Cassa Depositi, Rai, Gse, Sogei ed Eur Spa, è una delle partecipate dirette di via XX Settembre che a brevissimo entrerà nel valzer dei rinnovi. C’è chi dice che l’uscita sia l’estremo tentativo di Ferrarese di guadagnare visibilità proprio in vista di un eventuale rinnovo. Il presidente di Invimit, infatti, è entrato nel 2015 nella società in quota Angelino Alfano, con il quale però i rapporti si sarebbero successivamente diradati. Invimit, è il caso di ricordare, è una società di gestione del risparmio istituita nel marzo del 2013 per la gestione di fondi di investimento immobiliare. Tra i suoi obiettivi c’è soprattutto quello di valorizzare l’ingente patrimonio immobiliare pubblico italiano, sul quale spesso i Governi si sono cimentati con l’obiettivo di fare cassa. Ma con esiti non sempre soddisfacenti.