Strano Paese il nostro in cui se è il Movimento 5 Stelle a minacciare una crisi di governo tutti si scandalizzano, mentre quando lo hanno fatto altri – e in condizioni ben più gravi – nessuno apre bocca. Già proprio così perché i 5 Stelle in queste ore vengono subissati di critiche e definiti “irresponsabili” per non aver votato alla Camera il decreto Aiuti, in cui – è bene ricordarlo – vengono mortificate le battaglie identitarie pentastellate del Reddito di cittadinanza e del Superbonus, ricevendo un trattamento ben diverso da quello riservato a Matteo Renzi quando non si limitò a minacciare la rottura ma la portò a termine condannando il Conte II.
Strano Paese il nostro dove a Renzi tutto è concesso
Eppure quelli erano tempi ben più difficili di quelli attuali perché c’era il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) da portare a casa – per giunta in tempi stretti – e la pandemia galoppava. Malgrado ciò il leader di Italia Viva non ha guardato in faccia a nessuno e ha deciso lo strappo dalle cui ceneri è nato il governo di Mario Draghi.
Insomma uno scenario terrificante, sia sotto il profilo economico che sociologico, che aveva reso davvero concreto il rischio di un ritorno alle urne che, in quel caso, avrebbe mandato a monte ogni possibilità di completare in tempo il Pnrr e quindi di ottenere i fondi dell’Europa.
Una mossa spregiudicata quella di Renzi contro cui non c’è stata alcuna sollevazione. Anzi mezzo parlamento ha brindato per il colpo assestato al Movimento malgrado i pentastellati in quel frangente si sono dimostrati il partito che più di tutti ha provato a dare stabilità al Paese.
E lo ha fatto prima cercando di trovare i voti per salvare l’esecutivo e dopo accettando non solo la sua caduta, ma anche di far parte del nuovo esecutivo di unità nazionale. Oggi, però, le cose sono cambiate e a fare la voce grossa è il Movimento che, non votando il dl Aiuti, sta mandando in fibrillazione la maggioranza. Se poi lo strappo ci sarà, è ancora da vedere.
Quel che è certo è che i 5 Stelle, al contrario di quanto si dica, hanno tenuto botta per mesi, restando fedeli a questo Esecutivo finché è stato possibile farlo. Non hanno scelto una crisi al buio come fece Renzi, del resto è noto che anche con la loro fuoriuscita il premier ha ancora i numeri per andare avanti, e tanto meno hanno scelto un momento particolarmente delicato per il Paese.
Rispetto a quando Renzi ha fatto cadere il governo di Giuseppe Conte, infatti, l’Italia si è messa alle spalle la fase più acuta della pandemia – tanto che le restrizioni ormai sono quasi nulle – e il Pnrr non è più a rischio perché è già in fase di esecuzione. Insomma tutte ragioni per le quali sembra incredibile definire “irresponsabile” il M5S che, a conti fatti, non chiede altro che un cambio di passo all’Esecutivo per non mortificare le proprie battaglie e, soprattutto, per andare in soccorso delle famiglie che tanti problemi stanno affrontando.