Inviato speciale per il Golfo, Di Maio confermato fino al 2027

Luigi Di Maio, dall’anti-politica alla diplomazia europea: confermato nel Golfo fino al 2027. La politica come arte di sopravvivenza

Inviato speciale per il Golfo, Di Maio confermato fino al 2027

Luigi Di Maio confermato inviato speciale per il Golfo dall’Unione europea fino al 2027. Per alcuni una sorpresa, per altri l’ennesima conferma della sua abilità di restare a galla, anche quando la marea politica sembra spingerlo verso il fondo. La notizia, diffusa da Il Foglio, racconta di un’Europa unanime nel rinnovare fiducia a un ex leader del Movimento 5 stelle che, dopo l’abbandono del suo partito originario e il fallimento del suo esperimento politico personale, dimostra di avere imparato velocemente l’arte più sottile: quella di sopravvivere.

Dal Movimento al Golfo: la trasformazione di un anti-politico

Nonostante i trascorsi burrascosi e le critiche sulla sua esperienza da ministro degli Esteri, Di Maio si è guadagnato la riconferma grazie a quella che l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, ha definito una “prestazione eccellente”. Di Maio per la Commissione Ue avrebbe giocato un ruolo determinante nello sviluppo delle relazioni tra l’Ue e il Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc), avanzando collaborazioni in settori strategici come il commercio, l’energia verde e la sicurezza. Non sono giudizi leggeri, considerando l’importanza geostrategica di quella regione e le sfide diplomatiche che essa comporta.

Tuttavia, è difficile non notare la contraddizione evidente. Di Maio, che in passato aveva fatto dell’“anti-politica” il suo cavallo di battaglia, è oggi l’esempio vivente della più classica adattabilità politica. Una traiettoria che l’ha visto passare dalla piazza populista all’elitaria diplomazia europea senza apparenti scossoni. Il governo Meloni, che per ragioni ideologiche e propagandistiche avrebbe potuto opporsi alla sua conferma, ha invece preferito mantenere un profilo basso. Una scelta che, al di là della retorica, lascia intravedere una sottile linea di pragmatismo bipartisan.

La diplomazia secondo Di Maio: strategia o sopravvivenza?

“Ha rappresentato un grande contributo nel far avanzare la cooperazione Eu-Gcc”, scrive Kallas nella lettera ufficiale di conferma. Ma il vero capolavoro di Di Maio non è tanto nei risultati diplomatici – che pure sembrano esserci – quanto nella sua capacità di diventare inamovibile. Una caratteristica rara, e non solo in politica. Soprattutto considerando che l’Unione europea non ha esitato a lodarlo pubblicamente, garantendogli una posizione di rilievo fino al 2027.

Di Maio non è solo un politico, è ormai un caso di studio: capace di attraversare tempeste, scissioni e fallimenti senza perdere il posto. Se il suo nuovo mandato sarà all’altezza degli elogi ricevuti è tutto da verificare. Intanto, però, una lezione è chiara: in politica, sapere stare nella politica conta almeno quanto fare politica. E Di Maio, con sorprendente velocità, l’ha imparato benissimo.